**C.sinistra: Schlein ospite del Fatto, distanze su Kiev con platea, ‘sintesi per battere destra’**
Roma, 13 set. (Adnkronos) – L’alleanza è chiusa in tutte le 7 regioni al voto e lo ripete soddisfatta Elly Schlein, ‘testardamente unitaria’ anche nei braccialetti che le hanno regalato i giovani dem con impresso quello che è ormai diventato un tormentone. L’alleanza è stretta ma, di fronte alla platea della Festa del Fatto a Roma, emergono ancora distanze con il popolo M5S. Sull’Ucraina, in testa. Quando Schlein dice che “è Putin che ha mosso l’invasione”, dalla platea si levano alcuni fischi. Interviene anche il padrone di casa, Marco Travaglio, a calmare gli animi.
Schlein non si scompone, ammette le differenze – “lo rispetto, su questo non siamo d’accordo”, commenta – ma rilancia sull’esigenza di trovare una sintesi. “Noi dobbiamo discutere fino a che non troviamo un punto di incontro. Solo uniti battiamo le destre”. Strappando gli applausi dei presenti. Del resto, osserva,”possiamo avere sensibilità diverse, ma non raccontiamo più divisioni di quelle che ci sono. E abbiamo un governo con 3 posizioni diverse in politica estera”. Sul Medioriente Pd, M5S e Avs hanno presentato una mozione insieme e indetto “una grande manifestazione unitaria. Anche in politica estera -dice Schlein- siamo in grado di riunire le forze”.
L’unità è la strada per battere Meloni, ripete la segretaria del Pd, che si mostra attenta ad evitare fughe in avanti rispetto agli alleati quando viene incalzata su quale sarà il criterio con cui l’alleanza progressista indicherà il candidato premier. ”Non c’è un criterio per stabilire chi sarà il candidato premier. Se siamo una coalizione, decideremo insieme”. Ma lei come la pensa? Le chiedono. “Se lo dicessi, tradirei il fatto di credere nella coalizione”. Piuttosto Schlein si concentra sulla imminente tornata di elezioni regionali e alla festa del Fatto spinge la candidatura di Roberto Fico in Campania, “è il candidato più forte” e per il Pd sostenerlo è “la più grande promessa di rinnovamento, una persona perbene, che ha dimostrato la vicinanza alle persone”.
Schlein non si sottrae neanche alla richiesta di una valutazione degli attacchi di Carlo Calenda ai 5 Stelle. ”Non ho mai risposto alle polemiche proprio perché penso che ogni minuto che spendiamo a prendercela tra di noi, è un minuto in meno speso a denunciare i danni del governo. Questo non vuol dire che è le differenze non si possano far valere, io non condivido gli attacchi ai 5 stelle. La nostra gente non vuole divisioni, ma una coalizione forte per mandare a casa Giorgia Meloni”. Di questo e de ‘La ragioni dell’unità’ parlerà stasera Giuseppe Conte, ospite alla festa nazionale dell’Unità a Reggio Emilia, con Dario Franceschini.
Ma è sulla replica a Giorgia Meloni che Schlein si scalda maggiormente. Non ci sta all’accusa della premier alla sinistra di aver minimizzato l’omicidio di Charlie Kirk. “Ho detto subito che l’uccisione di Kirk era drammatica e scioccante, ma dopo poche ore il partito di Giorgia Meloni ci accusava di silenzio e addirittura di complicità. Oggi Meloni ci ha messo il carico addossando tutta la responsabilità alla sinistra. Un atteggiamento irresponsabile, alimentare un clima incandescente quando invece tutte le forze politiche avrebbero dovuto insieme condannare la violenza politica”.
Ed ancora: “Quando la notte mi sveglio perché alle tre di notte mi arriva un messaggio da numeri anonimi che dice ‘A Noi’, io non do la colpa a Meloni”.
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