**Calabria: anche Tridico sconfitto, nuova battuta d’arresto per c.sinistra**
Roma, 6 ott. (Adnkronos) – Dopo la doccia fredda nelle Marche lunedì scorso, stavolta la doccia è a temperatura glaciale. Il centrosinistra in Calabria subisce una nuova sconfitta e di dimensioni ancora più ampie rispetto a una settimana fa: circa 18 i punti di distacco, mentre lo spoglio è in corso, tra l’azzurro Roberto Occhiuto, riconfermato presidente, e lo sfidante Pasquale Tridico, europarlamentare M5S. Una elezione “particolare” quella calabrese: le urne convocate da Occhiuto dopo un avviso di garanzia, la coalizione costruita in fretta e furia e una mesata di campagna elettorale.
Fattori che possono aver inciso, in un quadro di vittoria nitida per il centrodestra. Con l’affluenza che scende, sia nelle Marche che in Calabria. Nelle prime due regioni al voto della tornata d’autunno, il centrosinistra partiva all’inseguimento e non è riuscito ad allargare la partecipazione. Dice Conte: “Questo ci amareggia e ci spinge a metterci in discussione e a fare ancora di più per dimostrare che no, non siamo ‘tutti uguali’ nel modo di intendere la politica”. Dura l’analisi di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni: l’astensionismo “sembra colpire in modo rilevante” il centrosinistra. Urge “un cambio di passo” nella coalizione, incalzano da Avs.
Per il Pd parla Igor Taruffi, responsabile Organizzazione della segreteria di Elly Schlein e ribadisce la linea dem. Primo: la strada resta quella “dell’alleanza larga”. Secondo: “I conti di questa tornata elettorale andranno fatti alla fine”. Lunedì prossimo il centrosinistra si aspetta di festeggiare la rielezione di Eugenio Giani in Toscana. Ma i riformisti dem mettono in guardia dall”accontentarsi’ delle possibili vittorie in Toscana, Puglia e Campania. “Tenerci i nostri non basta”, osserva un big dell’area riformista. Occorre andare a prendere chi non vota più. “Bisogna lavorare sul profilo del Pd per renderlo davvero plurale e capace di intercettare voti di chi oggi si astiene. Perché un Pd che cresce è alla base di qualsiasi alternativa”. E questo farà parte dei ‘conti’ che si faranno nel Pd alla fine della tornata elettorale.
Conte ringrazia Tridico a cui “va il più sincero ringraziamento per l’impegno e la generosità con cui ha condotto questa campagna elettorale precipitata in piena estate in una partita che sapevamo sarebbe stata difficile e in salita contro il Presidente uscente, oltretutto ricandidato in una campagna elettorale lampo”. Una “dedizione e un impegno” che per Conte non sono stati “vani, perché Pasquale è riuscito a costruire in pochissimo tempo un nuovo percorso politico, con programmi e proposte che ci consentiranno di avere posizioni forti e chiare dall’opposizione e ci aprono a un futuro di speranza, per lavorare alla Calabria che verrà”.
Quanto al dato elettorale, mentre ancora arrivano i risultati, dal Movimento si fa sapere che la percentuale dei 5 Stelle più la lista Tridico, candidato M5S, “arriva al 14%”. C’è tenuta rispetto al risultato delle europee dello scorso anno. Taruffi si concentra sul dato del Pd “che si è presentato con due liste, quella del Pd e quella dei Democratici e Progressisti. Il risultato delle due liste è intorno al 20% in crescita rispetto alle ultime regionali. Anche se ovviamente, di fronte alla sconfitta, questo dato non basta. Come non basta per il centrosinistra essere passati dal 27% delle ultime regionali al 41% di oggi”.
Quindi, sottolinea l’esponente Pd, “per noi rimane fermo l’impegno nel consolidare l’alleanza di centrosinistra certi che nei prossimi appuntamenti le vittorie arriveranno. L’unità del centrosinistra è e rimane infatti una condizione indispensabile per vincere e governare”. E il bilancio di farà alla fine. Anche in termini di voti in totale. “Marche e Calabria sono due importanti Regioni che insieme contano circa 3 mln di abitanti. Nelle prossime settimane voteranno Regioni come Toscana, Puglia che contano oltre 4 mln di abitanti ciascuna. O la Campania, con 6 mln di abitanti la seconda Regione più popolosa d’Italia e la prima del Mezzogiorno. Solo dopo il 23 novembre potremo fare una valutazione politica ed un bilancio più compiuto”.
C’è chi però un primo bilancio lo fa già. Arriva da un padre nobile dell’Ulivo e non è per niente positivo. “La democrazia è democrazia solo se esiste una concreta alternativa che consenta al cittadino di scegliere. Marche e Calabria dicono che al momento non c’è”, scrive sui social Arturo Parisi.
Da un altro versante anche Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni ‘suonano la sveglia’ agli alleati. “In Calabria la sconfitta del campo progressista è netta”, la premessa dei leader di Avs. Bonelli e Fratoianni sottolinenao poi il “dato sempre più drammatico dell’astensione” che “segnala un elemento di crisi che sembra colpire in modo più rilevante la nostra proposta politica”.
E quindi diventa “evidente che l’unità della coalizione a cui abbiamo contribuito con lealtà e impegno, è condizione necessaria ma non sufficiente. L’impressione che il campo progressista risulti il frutto di improvvisazione e di necessità più che l’espressione di una chiara idea di Paese continua a pesare sull’efficacia della nostra proposta. Occorre dunque insistere, ma serve un cambio di passo che non può più essere rinviato”.
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