Calabria: Ruffini, ‘inaccettabile candidatura Di Cesare’
Roma, 1 set. (Adnkronos) – “La stretta di mano tra Aldo Moro ed Enrico Berlinguer non è solo una fotografia del passato. È il simbolo di una stagione in cui la politica seppe essere all’altezza del Paese, capace di superare diffidenze e divisioni per difendere la democrazia. In quella stretta di mano ci sono le radici prima dell’Ulivo e poi del Partito Democratico. Aldo Moro e gli uomini della sua scorta furono assassinati a sangue freddo da terroristi delle Brigate Rosse. Tra i protagonisti di quella pagina nera c’era anche Barbara Balzerani”. Lo scrive Ernesto Maria Ruffini sui social.
“Per questo -aggiunge- è inaccettabile che oggi, in Calabria, venga proposta la candidatura di una docente che ha ricordato con nostalgia proprio la brigatista Balzerani, carceriera di Moro, condannata in via definitiva per i suoi crimini e mai pentita, avendo rifiutato per tutta la vita di collaborare con la giustizia della Repubblica. Il Partito Democratico non può rivendicare l’eredità di Moro e al tempo stesso stringere alleanze con chi rende omaggio a chi ha tentato di abbattere la nostra democrazia con le armi”.
“Può sembrare un dibattito rivolto al passato, ma è l’opposto: difendere e promuovere oggi la democrazia significa custodirne la storia e la memoria. È questo che ci ricorda quella stretta di mano”.
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