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**Campania: stop terzo mandato, De Luca verso voto anticipato? Timori dem su blitz**

9 Gennaio 2025

Roma, 9 gen. (Adnkronos) – “Giù la voce gira forte”. Un parlamentare Pd campano riferisce che ‘giù’, in Campania per intendersi, sarebbero in molti a scommettere che domani, nella conferenza stampa convocata alle 11 a Palazzo Santa Lucia, Vincenzo De Luca possa dimettersi e andare al voto anticipato per tentare la rielezione prima del pronunciamento della Consulta. A quanto viene riferito, il governatore ancora fino a ieri avrebbe assicurato ai suoi consiglieri che non si dimetterà. Ma chi lo conosce non esclude il blitz.

Una mossa da ‘tutto per tutto’ dopo che oggi Giorgia Meloni ha ufficializzato che il governo impugnerà la legge campana sul terzo mandato. Una mossa su cui si interrogano anche i dem in Transatlantico. Del resto, i rapporti al momento sono quelli che sono: i contatti, si spiega, “stanno praticamente a zero”.

“Che dirà domani De Luca? Dirà che tutti sono contro di lui – si ipotizza alla Camera – lo è Schlein e lo è Meloni, perché la destra lo teme. Dirà che Roma è contro l’autonomia della Campania…”. I dem in ogni caso si aspettano una “reazione forte”. Come le dimissioni per il voto anticipato? “Lo vedremo, ma potrebbe essere l’unico modo per De Luca di fermare la fuga. Le cose si sono complicate e tra le 12 liste che lo hanno sostenuto, c’è chi inizia a guardarsi attorno”, si sostiene.

Anche perché il voto anticipato ha le sue incognite. Se il verdetto della Consulta arrivasse dopo il voto, c’è il rischio che le elezioni vengano annullate. Caos istituzionale e addio al seggio per i neo eletti consiglieri regionali, spauracchio quest’ultimo non da poco. E perché oltre al pronunciamento della Consulta, pende anche il ricorso del centrodestra al Tar per annullare la seduta del 5 novembre scorso quando i consiglieri di maggioranza e del Pd votarono la ‘legge De Luca’ contro il parere dei vertici dem, a partire da Elly Schlein.

La segretaria non è più intervenuta sulla vicenda dopo che in tv, lo scorso novembre, aveva ribadito che la linea del Pd è e resta contro il terzo mandato. “Non avremmo sostenuto con piacere Bonaccini per una terza corsa in Emilia-Romagna o Decaro, amatissimo sindaco di Bari? Ma le regole valgono per tutti. Se qualcuno non è abituato perché prima funzionava diversamente, è bene che si abitui. Io sono stata eletta per fare questo”. Se il governatore decidesse per l’accelerazione, dicono alla Camera, “la frattura con il Pd sarebbe totale”. E magari anche chi nel Pd campano lo ha seguito sulla legge per il terzo mandato, “si farebbe due conti”.

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