Cancro metastatico colon retto, campagna ‘Più cura. Più tempo. Più vita’
Roma, 20 mar. (Adnkronos Salute) – Più cura, con la promozione di un approccio non limitato al trattamento medico, ma che integri competenze multidisciplinari e risposte personalizzate; più tempo, migliorando le prospettive dei pazienti attraverso la diagnosi precoce e l’accesso all’innovazione terapeutica; più vita, aiutando i pazienti a vivere al meglio tutto il tempo del loro percorso. Nasce con questi precisi e ambiziosi obiettivi la campagna di sensibilizzazione sull’esperienza delle persone con tumore metastatico del colon retto ‘Più – Più cura. Più tempo. Più vita’, promossa da Takeda Italia con il patrocinio di Aiiao – Associazione italiana infermieri di area oncologica, AiStom – Associazione italiana stomizzati, Amici Italia – Associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino, Fondazione Ant, Europa Colon – Italia Aps, Favo – Federazione italiana associazioni volontariato in oncologia, Ropi – Rete oncologica pazienti italia, Sipo – Società italiana di psico-oncologia.
Il tumore del colon retto (Crc), secondo l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro è la terza neoplasia più diffusa al mondo, con più di 1,9 milioni di nuovi casi e 900mila decessi nel 2022, riporta una nota. In Europa il Crc è stato il secondo cancro più comune nel 2022, con circa 538mila nuovi casi e 248mila decessi. Secondo il Rapporto Aiom Airtum ‘I numeri del cancro in Italia’, nel 2024 sono state stimate circa 48.706 nuove diagnosi e sono 442.600 le persone viventi nel nostro Paese dopo una diagnosi di tumore del colon retto. In Italia la sopravvivenza sta progressivamente aumentando negli anni, merito dei programmi di screening, dei miglioramenti della chirurgia e dei progressi delle terapie mediche. Tuttavia, a fronte di una diminuzione delle nuove diagnosi nella fascia d’età 50-60 anni, si inizia ad osservare un aumento di questi tumori, ribattezzati early-onset o tumori ad insorgenza precoce, nelle persone giovani-adulte, fra i 20 e i 45 anni. Obiettivo dell’iniziativa è favorire la creazione di spazi di vita per i pazienti, in cui la qualità dell’esistenza e il benessere globale siano centrali all’interno di un approccio integrato che possa “prendersi cura di ogni aspetto della cura”. Nei casi di malattia più avanzata, come il carcinoma metastatico del colon retto (mCrc), l’obiettivo principale è rallentare la crescita del tumore e prevenire o ritardare la formazione di nuove metastasi, mantenendo al contempo la qualità di vita. E’ questa la logica dell’approccio integrato, che si declina nel modello assistenziale del continuum of care.
“Il continuum of care, che sta a significare ‘continuità di cure’, è un approccio il cui modello è stato studiato, validato e oggi largamente utilizzato proprio nel tumore del colon retto, in particolare nel carcinoma metastatico del colon retto – spiega Gianluca Masi, Direttore Uo Oncologia medica 2, Aou Pisana – Si tratta di un approccio che contribuisce in maniera significativa al calo costante della mortalità registrato anno dopo anno. Quando la malattia è avanzata e ha già diffuso metastasi è più difficilmente guaribile e più complesso gestirla; questi pazienti beneficiano del continuum of care, che consiste in strategie che prevedono l’uso sequenziale di tutti i farmaci attivi, cercando di personalizzare al massimo le sequenze terapeutiche sulla base di elementi clinici e/o biologici. Questo fa sì che un paziente possa ricevere una prima linea di terapia, seguita da un mantenimento, una pausa, poi riprendere la terapia o passare ad una terapia di seconda linea e via via a terapie successive al fine di tenere sotto controllo la malattia o di farla regredire. Il continuum of care, in questi casi diventa un valore aggiunto molto significativo. In questo percorso possono associarsi anche trattamenti non farmacologici ed è necessario sostenere i pazienti anche attraverso un supporto psicologico. L’obiettivo è cronicizzare la malattia mantenendo una buona qualità di vita e avendo sempre come riferimento la cura della persona/paziente”.
Motore della campagna ‘Più – Più cura. Più tempo. Più vita’ il Patient Council rappresentato da associazioni pazienti, società scientifiche e key opinion leader, che a partire dai bisogni dei pazienti ha messo a punto un position paper che riunisce le istanze specifiche per migliorare concretamente l’esperienza di cura. Tre gli assi tematici in cui è articolato il documento: 1. Maggiore continuità assistenziale, caratterizzata da multidisciplinarietà e personalizzazione degli interventi con attenzione alla prevenzione, diagnosi precoce, supporto psico-oncologico e attenzione alla vita quotidiana e alla sfera sessuale; 2. Sensibilizzazione e attenzione al benessere e alla qualità di vita preservando la dignità della persona; 3. Partecipazione continuata e strutturata delle associazioni pazienti che, in collaborazione con medici e istituzioni, possono sviluppare strategie e soluzioni che rispondano pienamente alle reali necessità dei pazienti e dei caregiver.
“Attualmente i programmi di screening offerti gratuitamente dal Ssn nella fascia d’età 50-69 anni si basano sulla ricerca di sangue occulto nelle feci ogni 2 anni, e qualora risultasse positivo, il passaggio successivo obbligatorio è la colonscopia – ricorda l’oncologa Tiziana Pia Latiano, consigliere nazionale Aiom – Lo screening è in grado di individuare la presenza della neoplasia in persone asintomatiche, con l’identificazione di lesioni precancerose e adenomi, i cosiddetti polipi, formazioni benigne potenzialmente in grado di trasformarsi in cancro. E’ fondamentale aderire allo screening, che come dimostrato in numerosi studi scientifici, è in grado di ridurre la mortalità per tumore del colon-retto del 20-30% grazie all’immediato trattamento delle lesioni precancerose”.
Cuore della campagna il cortometraggio in 3 episodi ‘Un’esperienza in più’, per la regia di Alessandro Guida, realizzato per focalizzare l’attenzione del pubblico sull’esperienza esistenziale dei pazienti. Le storie di Guido (Una maratona per due), Gianna (Ninna nanna della nonna) e Ivo (L’ora di pausa) trovano una sintesi comune nella riscoperta del valore del tempo e nell’importanza di un approccio che consideri tutti gli aspetti determinanti per la qualità di vita dei pazienti. “Considerare la persona nella sua interezza, non limitandosi a trattare la malattia, ma integrando nella cura l’attenzione al contesto socio-assistenziale e organizzativo, al vissuto emotivo e alla psiche del paziente: è questo che caratterizza l’impegno di Takeda in Oncologia – afferma Silvia Ficorilli, Head of Patient Advocacy & Communications – Oncology Division, Takeda Italia – La campagna ‘Più – Più cura. Più tempo. Più vita’ si inscrive in questa prospettiva e, attraverso nuovi contenuti, avvia un percorso di sensibilizzazione importante, con l’auspicio che possa aiutare tutti i pazienti a vivere un’esperienza di cura migliore e far evolvere il presente sospeso delle persone con malattia in fase avanzata in un tempo di vita vissuto a pieno”. I video dei 3 episodi saranno diffusi attraverso la landing page www.unesperienzainpiu.it.
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