Caporalato: Orlando, ‘piaga inaccettabile, finora governo non ha fatto nulla’
Roma, 21 giu. (Adnkronos) – “Credo che il caporalato sia una piaga inaccettabile per il nostro sistema produttivo, per questo ho messo la lotta ad esso al centro della mia iniziativa politica. Da ministro della Giustizia, con l’allora ministro dell’Agricoltura Martina, mi onoro di aver fatto approvare la legge che persegue per la prima volta in modo organico questo reato, applicata poi anche ad altri settori oltre all’agricoltura”. Così Andrea Orlando su Fb.
“All’indomani della terribile morte nelle campagne di Latina del bracciante indiano Satnam Singh, ascoltiamo ancora una volta tante parole da parte di chi, al governo ormai da quasi due anni, ha fatto finta di nulla davanti al fenomeno del caporalato e del lavoro sommerso. Eppure, chi oggi promette nuovi interventi aveva qualche strumento già a disposizione e risorse con cui intervenire. Ma hanno preferito dilazionare o ritardare impegni assunti dal precedente governo nella direzione di un contrasto netto al caporalato e di una maggiore dignità per decine di migliaia di lavoratori”.
“Un esempio concreto è il piano per il superamento degli insediamenti abusivi, storici luoghi di reclutamento e sfruttamento da parte del caporalato, che avevamo inserito tra i punti qualificanti del Pnrr con 200 milioni di euro a disposizione dei comuni per alloggi dignitosi. Nel passaggio di consegne con il Governo Meloni si era arrivati alla mappatura, effettuata dall’Anci, degli insediamenti abusivi per consentire poi l’attuazione dei progetti. Dopo l’insediamento del governo Meloni solo inerzia e da ultimo un provvedimento di commissariamento per estromettere la Ministra Calderone, ritenuta evidentemente un rallentamento, ma comunque non si è vista quella necessaria continuità con le azioni che avevamo messo in campo. Questo progetto è a fortissimo rischio di non vedere la realizzazione se il Governo non inizia a lavorarci seriamente”.
“Allo stesso modo, il Piano nazionale per il contrasto al lavoro sommerso, parte integrante del Pnrr, nel passaggio tra il Governo Draghi e quello Meloni è stato rivisto cancellando dalla proposta della commissione indipendente che avevo istituito tutta la parte prevista a tutela dei lavoratori stranieri dallo sfruttamento”, continua Orlando.
“Quanto ai controlli, inutile ribadire come nel pasticciare con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro il Governo Meloni abbia solamente ritardato l’immissione in ruolo di nuovi ispettori assunti grazie al piano dello scorso governo, senza proseguire con nuovi concorsi per potenziarne l’organico”.
“Le chiacchiere stanno a zero, ogni intervento per garantire maggiori diritti ai lavoratori, italiani e stranieri, stagionali o a tempo indeterminato, giovani o donne, è stato assunto dal Governo Meloni solamente in una chiave regressiva. Di questo dovrebbero rendere conto al Paese invece di fare ancora proclami a favore di telecamera”.
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche