Carceri: Mattarella, ‘non isolati, fanno parte mondo nostra Repubblica’
Roma, 10 dic. (Adnkronos) – “Questo è l’anno, cinquantesimo, dell’ordinamento penitenziario italiano, che è stato una svolta nella vita degli istituti penitenziari, con il rifiuto e il divieto di trattamenti contrari al senso di umanità; con la riaffermazione, ben costruita e ben disposta e raffigurata, obbligatoria, del fine rieducativo della pena. E anche del progetto e della missione degli istituti di costituire, prevedendole, opportunità di socializzazione. Per questo” i “contatti che vi sono -e ringrazio l’Università di Tor Vergata per l’iniziativa ormai ventennale di questo rapporto con l’attività artistica- queste attività, queste iniziative, fanno sì che gli istituti di pena non siano isolati dal mondo esterno, ma facciano parte, come è doveroso, del mondo esterno, del mondo della nostra Repubblica”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo all’inaugurazione dell’istallazione permanente ‘Benu’ di Eugenio Tibaldi presso la Casa circondariale femminile di Rebibbia.
“Per questo è un’indispensabile esigenza -ha proseguito il Capo dello Stato- quella della collaborazione che viene assicurata dalla Polizia penitenziaria, un ruolo decisivo in questi percorsi, della necessità di coinvolgere, come viene fatto in tante sedi carcerarie, il volontariato, del dinamico protagonismo dei singoli istituti penitenziari, che va valorizzato e va consentito che si esprima, ripeto, con protagonismo, perchè l’istituto è il veicolo principale di collegamento con la realtà esterna della dimensione carceraria. E quindi di garantire prospettive, futuro, ripresa, rinascita. Per questo è indispensabile operare in questa direzione. Qui, in questo istituto vengono sviluppate queste iniziative, che sono emblematiche, esemplari”.
“Naturalmente -ha poi lamentato Mattarella- non si può ignorare che non dovunque è così, che vi sono istituti che hanno una condizione totalmente inaccettabile, in cui non vi sono attività simili. Occorre che questo messaggio, che viene dai cinquant’anni dell’ordinamento penitenziario italiano, venga raccolto, sviluppato e praticato. Per questo sono lieto di essere qui e ho trascorso questi momenti insieme a voi per sottolineare quanto siano importanti per il nostro Paese, per la sua società questi percorsi di coinvolgimento culturale, professionale, di prospettiva di futuro che vengono assicurati e sviluppati. E quindi complimenti ai due istituti, nell’ambito femminile e nell’ambito maschile, per quanto fanno”.
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