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Caso Garlasco: gip, ‘intervista Giardina pesa su imparzialità’, Garofano resta consulente

15 Aprile 2025

Milano, 15 apr. (Adnkronos) – L’intervista sul caso Garlasco rilasciata dal genetista Emiliano Giardina a Le Iene “potrebbe compromettere l’apparenza di imparzialità del perito e sottolineata la necessità che questo incidente probatorio non si instauri su fondamenta minate da sospetti di delegittimazione al fine di garantire la fiducia delle parti e la regolarità del procedimento” la gip di Pavia Daniela Garlaschelli revoca la nomina. E’ quanto si legge nel provvedimento che segue l’udienza del 9 aprile scorso quando la Procura di Pavia ha chiesto di estromettere il genetista scelto dalla giudice dagli approfondimenti chiesti per l’omicidio di Chiara Poggi.

Nell’intervista rilasciata nell’aprile 2017 Giardina aveva espresso un proprio parere sull’utilizzabilità in sede giudiziaria dei tracciati elettroforetici oggetto della relazione di Francesco De Stefano, il perito scelto nel processo d’appello bis contro Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Nonostante la giudice riconosca a Giardina “le sue indiscusse capacità professionali, la preparazione scientifica e la riconosciuta autorevolezza” e pertanto “non dubita della assoluta correttezza dimostrata e della imparzialità” per la giudice l’aver rilasciato quelle dichiarazioni “potrebbe compromettere l’apparenza di imparzialità” di Giardina che viene quindi sostituito dalla genetista Denise Albani e dal perito dattiloscopico Domenico Marchigiani, “nomi di comprovata esperienza ed evidente imparzialità a garanzia dell’obiettività nell’espletamento dell’attività peritale” si legge nel provvedimento.

Infine, per la giudice Garlaschelli “non vi sono elementi a fondamento delle ulteriori richieste di ricusazione” formulata dalle difesa Stasi la quale si era opposta all’indicazione di Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma, come consulente di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, indagato per l’omicidio (in concorso) della ventiseienne. Un’opposizione legata alla presenza di Garofano nella villetta di via Pascoli durante le fasi dei rilievi. L’ex comandante del Ris, così come Marzio Capra per la famiglia Poggi e il genetista Ugo Ricci per la difesa Stasi e i due periti della giudice potranno partecipare, a quasi 18 anni dai fatti, a tutte le attività genetiche sui reperti e sulle comparazioni tra il materiale biologico trovato sulle unghie della vittima, il Dna di Sempio e degli altri frequentatori di casa Poggi.

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