Caso Garlasco: legale Venditti, ‘per 40 giorni Sempio ha letto di Dna e altro su stampa’
Milano, 12 ott. (Adnkronos) – Per circa 40 giorni Andrea Sempio, nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi, apprende dai giornali quali sono gli elementi contro di lui, a partire dal Dna trovato sulle unghie della vittima che corrisponderebbe al suo secondo una consulenza fatta dalla difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio di Garlasco. Le fonti aperte dicono che dal 19 dicembre 2016 l’omicidio della ventiseienne torna a essere al centro della cronaca. Lo sostiene l’avvocato Domenico Aiello, difensore dell’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti indagato per corruzione in atti giudiziari perché nel 2017 avrebbe favorito l’archiviazione di Andrea Sempio.
Il legale ricorda anche una singolare conferenza stampa, pochi giorni prima di Natale del 2016, fatta nella sala stampa del Palazzo di giustizia di Milano. “E’ un giornale ben informato ad avvisare” dell’iscrizione nel registro degli indagati e così Andrea Sempio scopre che “contro di lui c’è un Dna e un’attività di osservazione, controllo e pedinamento effettuata da un’agenzia investigativa privata. Giorno dopo giorno la stampa gli fornisce le notizie su quelli che potranno essere i contenuti dell’interrogatorio. Qui – dice l’avvocato rivolgendosi ai giornalisti – voi siete maestri, lo sapete benissimo dove prendere tutte le informazioni che sarebbero state poi oggetto del suo interrogatorio il 10 febbraio 2017”.
Il difensore dell’ex magistrato ci tiene anche a precisare altri punti: “I campioni dei frammenti delle unghie erano stati distrutti in un esame con il consenso di tutte le parti” e le intercettazioni disposte da Venditti risultano un’attività “molto efficace” perché catturano “il prima e dopo, quando i familiari e lo stesso Andrea hanno commentato l’interrogatorio. Non c’è niente per prorogare le intercettazioni che per legge durano 15 giorni” spiega. “Voi paghereste il conto di un’intercettazione inutile ai fini della giustizia? Tutto quello che è successivo al giudicato (cioè alla Cassazione di Stasi, ndr) lo abbiamo pagato noi. Un interesse privatistico legittimo che è il diritto di provare l’errore giudiziario non può essere veicolato attraverso i media, deve trovare asilo nelle aule di giustizia preposte”, cioè la Corte d’Appello di Brescia per la richiesta di revisione.
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