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**Caso Garlasco: procura pronta a svelare carte, contro Sempio anche scena del crimine**

19 Maggio 2025

Milano, 19 mag. (Adnkronos) – Ripartire dalla scena del crimine. Le domande per Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi, convocato domani in Procura a Pavia per essere interrogato sull’omicidio di Garlasco, verteranno sui presunti rapporti con la vittima, sulla bici utilizzata per raggiungere la villetta di via Pascoli, sull’ipotesi di una possibile infatuazione (mai svelata da alcuno) per la neolaureata, per quegli strani suicidi e la pista satanica che hanno fatto da contorno all’agosto del 2007. E su quel match tra il Dna dell’indagato e il materiale trovato sulle unghie della vittima che per i pm titolari dell’inchiesta (Stefano Civardi, Valentina De Stefano e Giuliana Rizza) non trova giustificazione.

Sempio, oggi 37 anni e un’amicizia ancora solida con Marco Poggi, accompagnato dagli avvocati Angela Taccia e Massimo Lovati, potrebbe decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. Una strategia difensiva per non concedere vantaggi all’accusa, mentre Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni di carcere per l’omicidio della fidanzata, è intenzionato a rispondere. Lui, che continua a dirsi innocente, è convocato come testimone assistito (ci saranno i legali Giada Bocellari e Antonio De Rensis) per spiegare le amicizie di Chiara, per offrire dettagli su rapporti rimasti nell’ombra, magari per suggerire chi avrebbe potuto farle del male. E torna davanti agli inquirenti – ma a Venezia – anche Marco Poggi (già sentito il 12 marzo) per precisare alcuni dettagli su cui frequentava la sua abitazione, su chi sapeva della sua vacanza con i genitori in Trentino, se aveva confidato che il 13 agosto 2007 sua sorella era sola in casa.

Tutti e tre sono convocati per le ore 14 di domani 20 maggio per evitare “fughe di notizie” che in questa inchiesta non sono mancate, come l’indagato esposto più volte a favore di telecamere. “Conoscevo Chiara in quanto frequentavo la sua abitazione. Escludo categoricamente di averla mai frequentata atteso la nostra differente età. Non abbiamo mai avuto amici in comune. Ribadisco che la stessa era da me conosciuta solo perché ero amico del fratello Marco” le dichiarazioni di Sempio, che esclude di conoscere Stasi, ai carabinieri nell’ottobre 2008. “Non ci conosciamo – svela Stasi in tv -. Era un amico del fratello e quindi, anche da un punto di vista di età, insomma, totalmente estraneo alla mia cerchia di amicizie e di conoscenze, quindi mai visto, mai sentito”. Gli inquirenti ci credono: sebbene il capo d’imputazione sia confuso, l’idea è che Sempio possa aver agito da solo o con Ignoto 1 – il secondo uomo di cui c’è una traccia parziale (cromosoma Y) sulle unghie della vittima – ma non con l’uomo che sta finendo di scontare la sua pena a Bollate.

Gli inquirenti che nell’ultima settimana hanno accelerato sulle indagini – con le perquisizione a casa di Sempio e dei genitori e la ricerca dell’arma del delitto nel canale di Tromello – domani sono pronti a svelare qualche asso dalla manica, in attesa che l’incidente probatorio possa restituire quel match genetico che per la Procura colloca il sospettato in via Pascoli quando Chiara Poggi viene uccisa. Nell’archiviazione su Sempio – firmata dal giudice delle indagini preliminari Fabio Lambertucci e chiesta dal procuratore aggiunto Mario Venditti e dalla sostituta procuratrice Giulia Pezzino – quel dato è già spiegato con un contatto mediato tra le dita di Chiara e la tastiera del computer di casa Poggi (non pulita con reagenti) su cui Sempio tempo prima potrebbe aver lasciato le sue impronte.

Una spiegazione che non convince una Procura segnata negli ultimi anni da veleni e lotte intestine. L’inchiesta attuale – in attesa di colpi di scena a distanza di quasi 18 anni dal delitto – parte da una rilettura e una nuova ricostruzione di quanto accaduto al piano terra della villetta in cui i genitori di Chiara Poggi continuano a vivere. Si valuta l’ipotesi – smentita delle sentenze – che potrebbe esserci stata una colluttazione tra la vittima e Sempio tale da giustificare quella traccia genetica sulle unghie che per la procura non trova altra giustificazione. La dinamica dell’omicidio – foto alla mano – mostra che Chiara Poggi viene colpita a pochi passi dalla porta d’ingresso, trascinata sul pavimento, adagiata allo stipite prima di essere gettata dalle scale su cui è stata trovata. Indossa il pigiama – a indicare che ha aperto a chi conosceva -, nessun segno di effrazione, nessun tentativo di violenza, in casa manca solo un martello. La ventiseienne, colpita poco dopo la colazione, viene uccisa – per gli esperti – tra le 9.12 e le 9.35. Il killer è uno per la Suprema Corte, sebbene la pista della doppia arma e di due assassini torna sulla stampa.

La traccia genetica, già entrata nei processi contro Stasi, è ritenuta nella perizia firmata da Francesco De Stefano non utilizzabile perché inattendibile. Non è un Dna identificativo ma segnala solo la linea paterna e non è databile ossia potrebbe essere stato lasciato da tempo sulla superficie poi toccata in un altro momento dalla vittima. Ma ora a non convincere i magistrati c’è anche l’alibi mostrato da Sempio a un anno di distanza dalla morte della ventiseienne – lo scontrino di un parcheggio di Vigevano pagato per un’ora a partire dalle 10.18 – e il malore accusato dalla madre di Sempio al nome di un ex vigile del fuoco. “Suggestiva, ma priva di sostanza”, la vicenda dello scontrino: quando viene sentito la prima volta “non esibisce alcuno scontrino a supporto delle sue affermazioni ” un modo ben curioso di crearsi un alibi, sentenza il gip nell’archiviazione del 2020.

E dubbi vengono posti per i contatti di Sempio con l’utenza di casa Poggi qualche giorno prima del delitto e gli sms inviati agli amici Mattia Capra e Roberto Freddi la mattina del 13 agosto 2007. L’analisi del traffico telefonico tra Sempio e casa Poggi mostra che da gennaio ad agosto 2007 i contatti con l’utenza fissa dell’amico sono molto pochi e si concentrano nel periodo estivo. Alle 17.42 del 7 agosto 2007, sei giorni prima dell’omicidio, dal cellulare di Sempio parte una chiamata di due secondi (un probabile errore) verso casa Poggi, otto minuti dopo chiama da casa e vista la durata (otto secondi) è plausibile, per un meccanismo di casa Poggi, che abbia risposto l’impianto di allarme. L’unica conversazione tra Sempio e Chiara Poggi avviene l’8 agosto alle 16.54 (21 secondi) e come lui stesso racconta ai carabinieri sta cercando l’amico.

“Atteso che Marco non mi rispondeva sul cellulare perché irraggiungibile e non conoscendo la data esatta della sua partenza, ho chiamato la sua utenza fissa (…). Al momento della mia prima telefonata non ho riconosciuto la voce della Chiara anche se non posso escludere che sia stata la stessa a rispondermi attesa la brevità della comunicazione. Nella seconda telefonata sono scuro di aver parlato con la Chiara per averne riconosciuto la voce” dice Sempio sentito nel 2008. Più controverse le versioni sul traffico telefonico della mattina del delitto. “L’utenza di Sempio – si legge nella relazione della SKP investigazioni & servizi di sicurezza, a cui tempo fa si è affidata la difesa Stasi – non risulta attivare Vigevano che in astratto la Vodafone dice poter essere attivata da Garlasco. Lui attiva la cella di Garlasco via Santa Lucia: egli si trovava dunque in località Garlasco (…) Quella mattina Sempio ha avuto solamente rapporti telefonici (sei contatti in totale) dalle 9.58 alle 12.18 con Roberto Freddi e Mattia Capra”.

Per la famiglia Poggi, invece, gli spostamenti da Garlasco a Vigevano e viceversa “sembrano compatibili con i dati telefonici disponibili”. La distanza tra casa Sempio e il parcheggio è di 16 chilometri, distanza percorribile – visto lo scarso traffico – in circa 16 minuti. “La chiamata delle 9.58 (da Andrea a un amico) è avvenuta con aggancio della cella di Garlasco, e quindi – se si considerasse l’ipotesi che la partenza di Sempio sia avvenuta a quell’ora – il tempo disponibile fino allo scontrino è di 20 minuti, ed è perfettamente compatibile”. Analizzato il traffico telefonico del cellulare di Chiara “non esiste – si legge nella consulenza . alcuna chiamata proveniente dall’abitazione o dal cellulare di Andrea Sempio, né viceversa. Non esiste alcun contatto diretto tra i due soggetti in base ai dati telefonici”. Difficile ipotizzare un interesse. La differenza di età tra indagato e vittima “rende difficile ipotizzare un interesse di Sempio nei suoi confronti; interesse peraltro mai riferito da alcuna delle persone sentite” si legge nell’archiviazione di Pavia.

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