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Caso Garlasco: Spoto, ‘Venditti voleva subito intercettazioni per archiviare Sempio’

10 Ottobre 2025

Milano, 10 ott. (Adnkronos) – “Mi ricordo dell’intercettazione avvenuta dopo l’interrogatorio dove padre e figlio si confrontavano su ciò che avevano detto. Era rilevante perché parlavano dell’interrogatorio. Ricordo comunque che le intercettazioni mi venne chiesto in tutta fretta di trascriverle, tanto è vero che le feci in uno o due giorni, perché il dottor Venditti disse che gli servivano subito le intercettazioni per fare l’archiviazione”. A parlare, sentito come testimone nell’inchiesta bresciana sul caso Garlasco, è Giuseppe Spoto, uno dei due carabinieri della polizia giudiziaria perquisito (non indagato) lo scorso 26 settembre.

Spoto ha lavorato con l’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti indagato per corruzione in atti giudiziari perché nel 2017 avrebbe favorito, secondo l’accusa, l’archiviazione di Andrea Sempio, nuovamente indagato per l’omicidio in concorso di Chiara Poggi. Se l’altro carabiniere perquisito e non indagato Silvio Sapone si limita a ricordare che “non ho mai fatto le intercettazioni”, Spoto chiarisce un altro particolare che gli inquirenti ritengono sospetto: l’aver impiegato più di un’ora per notificare l’8 febbraio 2017 un atto a Sempio. “Ricordo che dovevo far perdere tempo a Sempio perché dovevamo fare installazione (della microspia, ndr) sulla vettura e siccome, ricordo ma non ne sono certo, che il tecnico della ditta aveva sbagliato strada, ci abbiamo messo diverso tempo e quindi mi sono dovuto trattenere con Sempio per evitare che uscisse e si accorgesse dell’intervento sulla vettura” dice Spoto che ricorda la presenza del “maresciallo Scoppetta (arrestato nell’inchiesta Clean 2, ndr) che però non è entrato ma è rimasto fuori per installazione ad aspettare il tecnico”.

Spoto chiarisce di non aver letto l’esposto di Alberto Stasi, condannato a 16 anni per l’omicidio di Garlasco: “sapevo grosso modo che avevano trovato il Dna e bisognava fare indagini”. Tornano sul fronte intercettazioni, gli investigatori chiedono delucidazioni su una trascrizione di un’ambientale. Giuseppe Sempio dice “Adesso bisogna che troviamo la formula di pagare quei signori li” e la moglie chiede “Chi?” e nel proseguo, pur parlando di “portare i soldi all’avvocato visto che escono…” , si confrontano su come prelevare i soldi per non lasciar traccia. Semplice la domanda: ritiene che dovessero pagare i legali? E semplice è la risposta di Spoto: “Per come la leggo io sì. Poi onestamente io vi dico una cosa. Il dottor Venditti mi chiese le trascrizioni in fretta in uno, due giorni, quindi è possibile che sia stata qualche inesattezza”. L’interpretazione dei contanti alla difesa trova conferma nelle dichiarazioni rese, nello stesso giorno, dai genitori di Andrea Sempio sentiti sempre come testimoni.

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