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Caso Saguto: difesa chiede riapertura istruzione dibattimentale, giudici in Camera consiglio

5 Dicembre 2024

Caltanissetta, 5 dic. (Adnkronos) – La difesa dell’ex giudice Silvana Saguto e degli altri imputati, tra cui il marito dell’imputata, Lorenzo Caramma, ha chiesto alla Corte d’Appello la riapertura dell’istruzione dibattimentale, ma la Procura generale, rappresentata in aula dal sostituto Gaetano Bono, si è opposta. Sarà la Corte, ritirata in Camera di consiglio, a decidere. Il pg Bono ha chiesto, poi, di sentire in aula Walter Virga “per verificare la tempistica sull’assunzione nel suo studio di Mariangela Pantò” che all’epoca dei fatti era fidanzata con il figlio di Silvana Saguto.

La giovane era stata assunta nello studio legale di Virga che poi, dopo le prime notizie emerse sullo scandalo Saguto, aveva deciso di licenziare la legale. Virga aveva ottenuto da Saguto, che era a capo delle Misure di prevenzione, l’amministrazione giudiziaria di due grosse aziende sequestrate, Rappa e Bagagli. “E c’è una caterva di intercettazioni che ci fanno comprendere che a Virga fu imposto di prendere nel suo studio la nuora della Saguto”, aveva detto la Procura durante la requisitoria del processo di primo grado.

“Non si trattava di una persona che frequentava saltuariamente lo studio ma di una persona perfettamente inserita. Mariangela Pantò riceve clienti – aveva detto il pm– e ha i lavori che le passa Walter Virga. Ad un certo punto Virga aveva deciso di allontanare la nuora della Saguto. Per le polemiche sui giornali, e non solo. Pantò non pagava l’affitto. Tutto quello che guadagnava non aveva spese, non partecipa poi alle spese di ristrutturazione dello studio. Il giovane Walter parlava anche di un altro componente del cerchio magico di Silvana Saguto, il professore Carmelo Provenzano. Virga utilizzò in maniera sarcastica il termine pizzo. Diceva: ‘Perché era Provenzano a prendere gli incarichi? Era Provenzano a prendere gli incarichi per il figlio che aveva il problema delle materie che si doveva passare; noi invece avevamo risolto il problema alla nuora, che era tranquilla, abbiamo pagato il pizzo che dovevamo pagare e abbiamo avuto quell’incarico’”. Adesso si attende la decisione della Corte d’Appello, che dovrebbe arrivare a breve.

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