Cecchettin: giudici, ‘assenza di qualsiasi gesto riparativo di Turetta per famiglia Giulia’
Milano, 8 apr. (Adnkronos) – Tra i motivi per cui Filippo Turetta, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, c’è anche “l’assenza di qualsivoglia gesto riparativo da parte dell’imputato nei confronti dei congiunti della vittima”. E’ quanto emerge nelle motivazioni dei giudici della Corte d’Assise di Venezia che hanno emesso la sentenza lo scorso 3 dicembre. Turetta, secondo la Corte, ha pianificato e premeditato per giorni il delitto di Giulia Cecchettin, è arrivato all’appuntamento armato, ha ucciso e nascosto il corpo, si è dato alla fuga per un’intera settimana. Mantiene “la lucidità” anche nelle fasi successive: quando copre il corpo con sacchi neri della spazzatura e lo lascia lontano da strade battute o quando ormai senza benzina, senza denaro e senza cibo si consegna alla polizia tedesca.
Contro il riconoscimento delle attenuanti anche il fatto “che nelle ore immediatamente precedenti all’arresto egli abbia avuto cura di cancellare tutto il contenuto del suo dispositivo dà contezza dell’atteggiamento conservativo dell’imputato il quale, più che spinto dal rimorso o dal proposito di consegnarsi alle autorità, mirava evidentemente a contenere e minimizzare le conseguenze delle proprie abiette azioni. Obiettivo che ha poi continuato a perseguire anche nel corso dell’interrogatorio” quando non ha fatto cenno al contenuto, né ha fornito le password.
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