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Comolake, De Persio (Reply): “Interoperabilità e AI per una sanità più predittiva e personalizzata”

18 Ottobre 2025

Cernobbio, 17 ott. (Adnkronos) – “La vera rivoluzione della sanità digitale passa dai dati: interoperabilità, qualità e intelligenza artificiale sono le leve che ci permettono di costruire un sistema più inclusivo, predittivo e vicino al cittadino”, ha dichiarato Roberto De Persio, executive partner di Reply, durante la diretta speciale dell’Adnkronos da Comolake 2025. “Da oltre dieci anni lavoriamo nel settore sanitario, puntando su tecnologie di frontiera piuttosto che su soluzioni proprietarie. L’obiettivo è mettere in relazione i dati di diverse istituzioni e territori per offrire servizi di medicina di precisione e predittiva”, ha spiegato.

De Persio ha ricordato che “grazie all’intelligenza artificiale, anche generativa, possiamo oggi ottimizzare le liste d’attesa e migliorare la pianificazione dei servizi sanitari, con strumenti e tempi di risposta che fino a pochi anni fa erano impensabili”. “Le regioni stanno mostrando grande interesse – ha aggiunto – perché la gestione intelligente dei dati non solo migliora la cura del paziente, ma riduce costi e inefficienze. È la strada per trasformare la sanità pubblica da reattiva a proattiva, costruendo fiducia e valore per i cittadini”.

Per trasformare la pubblica amministrazione italiana serve affrontare il nodo dell’obsolescenza tecnologica. Oggi abbiamo gli strumenti per farlo grazie all’intelligenza artificiale generativa. Con il nostro approccio ‘silicon shoring’ utilizziamo l’AI per rigenerare il codice e l’architettura dei sistemi informativi senza alterarne la logica di business: questo consente di mantenere i servizi, ridurre tempi e costi di sviluppo, aumentare la qualità del software e accelerare i rilasci”, ha spiegato.

De Persio ha sottolineato che “il cloud sovrano è l’infrastruttura chiave per garantire sicurezza, interoperabilità e controllo dei dati, soprattutto nella pubblica amministrazione. Solo così potremo integrare i microservizi e costruire piattaforme pubbliche realmente scalabili”. “Grazie all’intelligenza artificiale – ha aggiunto – possiamo rendere i servizi più inclusivi, con assistenti digitali e sistemi in grado di tradurre in tempo reale il linguaggio dei segni o aiutare i cittadini con disabilità. È un modo concreto di usare la tecnologia per abbattere le barriere, migliorare l’accessibilità e riportare la PA al servizio delle persone”.

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