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Dazi, Sereni (Pd): “In questi 90 giorni a livello europeo servono contromisure e trattative”

10 Aprile 2025

Roma, 10 apr. (Adnkronos Salute) – “Contro i dazi dobbiamo fare due mosse a livello europeo: contromisure e trattativa. Servono entrambi per limitarne l’impatto. Dal mio punto di vista, dobbiamo andare più a Bruxelles e meno a Washington: stiamo parlando di un settore strategico, quello della farmaceutica. In questi 90 giorni si devono fare anche scelte giuste a livello nazionale. Se dobbiamo affrontare un quadro nuovo, abbiamo bisogno di risorse nuove, non di riprogrammare altre risorse”. Così Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd, intervenendo oggi all’evento ‘Salute e sanità, il doppio binario’, in corso al Palazzo dell’Informazione Adnkronos a Roma.

“Se parliamo di salute e sanità – ha aggiunto – dobbiamo partire dai pazienti. Siamo in una condizione in cui aumentano diseguaglianze e diminuiscono risorse pubbliche. I numeri non mentono. La percentuale del Pil dedicato al Servizio sanitario nazionale è la più bassa” degli ultimi anni. “Le risorse reali destinate alla sanità pubblica stanno diminuendo in maniera preoccupante e a questo si associa la fuga del personale sanitario dai servizi pubblici. Per sostenere ricerca e sperimentazioni cliniche, la Germania prevede” degli sconti incentivanti “per chi fa sperimentazioni nel Paese. Significa dare ai pazienti accesso ai farmaci” innovativi “in anticipo. L’Italia sta perdendo terreno non solo nei confronti della Germania, ma anche della Spagna per un appesantimento burocratico. Negli Stati Uniti stanno chiudendo molti centri di ricerca importanti”, ma “quei ricercatori non guardano all’Italia: se non allochiamo fondi per la ricerca – è il monito dell’esponente dem – oltre a quelli che sono fuggiti, si perdono anche quelli che potrebbero arrivare”.

Tornando ai farmaci, “la spesa farmaceutica nei bilanci regionali sta correndo in maniera pazzesca – ha sottolineato Sereni – In un solo anno, nelle regioni più virtuose è aumentata del 10%. Questo è dovuto anche ai farmaci innovativi molto costosi, ma proponiamo un tavolo ad hoc per affrontare la spesa farmaceutica che assorbe il 20% del Fondo sanitario nazionale dato delle Regioni: è una cifra da Paesi sottosviluppati. Le strade sono due”, ha suggerito: “La prima è capire se ci sono misure di raffreddamento” di questa crescita della spesa e “la seconda, se non volgiamo scaricare il problema sulle imprese, è aumentare le risorse per le Regioni. Questo è un tema che non interessa solo la politica”.

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