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Decreto elezioni, semaforo verde del Senato. Terzo mandato, emendamento bocciato

13 Marzo 2024

Roma, 13 mar. – (Adnkronos) – Il Senato ha approvato il decreto elezioni con 79 sì. I voti contrari sono stati 39, 6 gli astenuti. Con 112 voti contrari, 26 favorevoli e 3 astenuti, l’Aula aveva respinto gli emendamenti relativi all’estensione del terzo mandato per presidenti di regione e sindaci. Inoltre, accogliendo l’invito del relatore Alberto Balboni (Fratelli d’Italia), la Lega ha ritirato l’emendamento al Decreto elezioni che prevede lo stop al ballottaggio per i sindaci.

“Raccogliamo l’invito alla trasformazione in ordine del giorno. Su questo tema possiamo comprendere anche che a due mesi dal voto modificare la norma sia magari non corretto e ci vuole più tempo, ci può stare, ma per noi era importante porre la questione”, ha detto il senatore Massimiliano Romeo (Lega) intervenendo al Senato che ha approvato quindi l’ordine del giorno in cui si chiede di eliminare il ballottaggio alle comunali nel caso uno dei candidati superi il 40% al primo turno.

Il relatore del dl elezioni Alberto Balboni (Fratelli d’Italia) aveva espresso parere negativo sugli emendamenti di Italia Viva e Lega sul terzo mandato per i presidenti di Regione. Il governo, attraverso la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, si era rimesso all’Aula.

“Voglio innanzi tutto ringraziare il governo per non aver espresso parere contrario a questo emendamento, non c’è una posizione contraria del governo ma lascia al parlamento la possibilità di avviare un dibattito sull’argomento. Difendiamo questo emendamento con orgoglio perché riteniamo di interpretare non solo la posizione della conferenza delle regioni ma soprattutto la volontà e diritto dei cittadini di scegliere da quali amministratori essere governati”. Così il senatore della Lega Paolo Tosato, firmatario dell’emendamento al Dl elezioni sul terzo mandato, intervenendo in Aula.

Sull’emendamento ballottaggi, che la Lega ha appena ritirato trasformandolo in ordine del giorno accogliendo l’invito del relatore Balboni, “ho sentito che ha creato un po’ di subbuglio tra alcuni partiti dell’opposizione, vorrei dire che tutto sommato aiuta le aggregazioni quindi viene incontro al campo largo, non dovreste essere così arrabbiati” e “stavolta è diventato ordine del giorno, la prossima – lo diciamo al governo – lotteremo fino alla fine e lo metteremo ai voti”. Così il senatore Massimiliano Romeo (Lega) intervenendo in Aula.

“Sul tema del ballottaggio nel merito sono d’accordo, non credo sia un attentato alla Costituzione, e spiace che alcuni colleghi abbiano definito vergognoso l’esercizio di legittima facoltà da parte di un gruppo. Discorso diverso è quello sull’opportunità di inserirlo in questa sede perché un intervento così rilevante avrebbe avuto bisogno di maggior approfondimento e confronto. Per cui anticipo che la mia richiesta sarà di un ritiro e di, eventualmente, trasformarlo in ordine del giorno”. Così il relatore del testo Alberto Balboni (Fratelli d’Italia), presidente della Commissione Affari costituzionali, intervenendo in Aula al Senato.

“La Lega si fermi, il blitz sulla cancellazione dei ballottaggi a tre mesi dal voto è uno sfregio alle più basilari regole democratiche”. Così la segretaria del Pd, Elly Schlein.

“Nella maggioranza sono agli stracci. I protagonisti sono sempre gli esponenti della Lega che dopo aver presentato l’emendamento salva Zaia che cancella il limite dei mandati per i presidenti di regione ora propone, con l’emendamento 4.105, l’abolizione di fatto del ballottaggio nei comuni”, ha detto il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.

“Ovviamente per noi è questo emendamento è una aberrazione, una provocazione, un colpo di mano inaccettabile contro leggi che hanno dimostrato di funzionare bene. E’ intollerabile che la Lega, per regolare conti interni alla maggioranza, giochi sulle regole della nostra democrazia. Il Dl Elezioni che doveva solo stabilire la data del voto è diventato un golpe al quale ci opporremo. Il partito di Giorgia Meloni e FI cosa ne pensano?”, ha concluso.

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