Depistaggio Borsellino: difesa poliziotti, ‘troppe contraddittorietà su agenda rossa giudice’
Caltanissetta, 29 apr. (Adnkronos) – “Sulla sparizione dell’agenda rossa, si è detto che non è stata Cosa nostra, ma questo interesse ad avere l’agenda rossa è compatibile e finalizzato al compimento della strage? Il fatto che qualcuno avesse interessa a prendere l’agenda significa che questo qualcuno è partecipe alla strage? Sull’agenda rossa quanti elementi abbiamo avuto?”. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe Seminara, legale di due dei tre poliziotti accusati del depistaggio sulla strage di via D’Amelio proseguendo la sua arringa difensiva davanti alla Corte d’appello di Caltanissetta, presieduta da Giovambattista Tona.
Seminara parla di “contraddittorietà” su “una questione già molto discutibile e contraddittoria”. “Questa borsa di Borsellino prima di arrivare nella stanza di Arnaldo La Barbera”, l’ex dirigente della Squadra mobile di Palermo, “dove arriva, potrebbe avere percorso altre vie e potrebbe essere stata portata in procura”, dice. “Sull’agenda rossa purtroppo abbiamo un tale numero di circostanze che ci impedisce di poterla ritenere un elemento rilevante ai fini del presupposto dell’appartenenza di soggetti estranei a Cosa nostra nella fase di programmazione ed esecuzione della strage. In linea teorica ipotizziamo che vi sia stata una corrispondenza di interessi. E’ pacifico che un gruppo di soggetti partecipanti all’attività criminale possa avere avuto un interesse diverso, ma in che cosa si è concretizzato? Quando abbiamo potuto estrapolare un elemento oggettivo che possa farci giungere alla prova che rispetto alla fase dell’esecuzione della strage vi sia stato l’intervento di istituzioni o soggetti esterni?”, aggiunge Seminara.
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