**Depistaggio Borsellino: legale, ‘no a responsabilità civile Presidenza Consiglio e Viminale’**
Caltanissetta, 7 nov. (Adnkronos) – “La Presidenza del Consiglio non può essere chiamata come responsabile civile perché non vi sono appartenenti alla Presidenza del Consiglio, non vi sono lavoratori, manca il nesso di immedesimazione organica. L’articolo 538 del Codice di procedura penale impone la condanna in solido del responsabile civile solo quando c’è un imputato la cui attività può essere riferita alla responsabilità civile. La citazione va ritenuta nulla per difetto dei requisiti”. Lo ha detto l’avvocato Giuseppe La Spina, in rappresentanza della Presidenza del Consiglio e del Viminale, nel corso dell’udienza preliminare, a Caltanissetta, del procedimento a carico di 4 poliziotti accusati del depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio. Il legale ha anche chiesto l’esclusione di responsabilità civile del Ministero dell’Interno.
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Caltanissetta, David Salvucci, ha citato invece nella scorsa udienza la Presidenza del Consiglio e il Ministero dell’Interno quali responsabili civili. Nell’ambito di un troncone dell’inchiesta sul depistaggio, in sede di udienza preliminare, si sono costituiti parte civile i figli di Borsellino, Manfredi, Lucia e Fiammetta, rappresentati dagli avvocati Vincenzo Greco e Fabio Trizzino. Sono state, invece, rigettate tutte le altre richieste avanzate di costituzione come parte civile dai parenti delle vittime della strage di via D’Amelio, dal poliziotto Antonio Vullo, l’unico superstite della strage, e da Salvatore Borsellino, fratello del giudice.
Gli imputati sono gli agenti Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, già parte del pool investigativo “Falcone Borsellino” difesi dagli avvocati Giuseppe Panepinto, Giuseppe Seminara e Maria Giambra. Gli imputati sono tutti presenti in aula. “Le funzioni della Polizia Giudiziaria sono subordinate all’ufficio del Pubblico ministero. Deposito la documentazione dei decreti di istituzione del Gruppo Falcone e Borsellino, il primo decreto da conto che si tratta di un organo ad hoc che avrà funzioni di polizia giudiziaria”. Per l’avvocato di parte civile, Fabio Trizzino, che rappresenta i figli del giudice Borsellino, invece, la Presidenza del Consiglio “è responsabile civile”. “Il substrato di fatto delle condotte oggetto di contestazione rimanda allo svolgimento delle funzioni. Noi insistiamo sulle nostre richieste”, ha aggiunto l’avvocato Trizzino. Sarà il gup Salvucci, che si è ritirato in Camera di consiglio, a decidere se accogliere le richieste dell’avvocato La Spina.
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