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Depistaggio Borsellino: legale poliziotto chiede rinvio per difetto di notifica, sospesa udienza

24 Giugno 2025

Caltanissetta, 24 giu. (Adnkronos) – E’ iniziata ed è subito stata sospesa, con il rischio di rinviare a nuova data per un difetto di notifica, l’udienza del processo a carico di quattro poliziotti, Giuseppe Di Gangi, Vincenzo Maniscaldi, Angelo Tedesco e Maurizio Zerilli, accusati di depistaggio. A loro, che sono ex appartenenti al gruppo di indagine “Falcone-Borsellino”, viene contestato dalla Procura di aver reso false dichiarazioni durante le loro deposizioni in qualità di testi nel processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di Via d’Amelio che si era concluso, in secondo grado, con la prescrizione del reato di calunnia per gli imputati. Secondo la ricostruzione dell’accusa, i quattro imputati – tutti componenti del gruppo “Falcone-Borsellino” della squadra mobile di Palermo istituito all’epoca proprio per far luce sulle stragi – avrebbero mentito e sarebbero stati reticenti deponendo come testimoni nel processo sul depistaggio delle indagini su via D’Amelio.

Il legale di uno dei quattro imputati, l’avvocato Giuseppe Panepinto, che difende Maniscaldi, a inizio udienza ha evidenziato che nei confronti del suo assistito “non è stato dato avviso del rinvio dell’udienza per la data di oggi, così come non è stato dato avviso per l’udienza precedente”, dice. “Trattandosi di una nullità di carattere generale e sebbene a regime intermedio credo sia corretto evidenziarlo per evitare di incorrere in nullità”, spiega Panepinto.

In ordine all’eccezione, il pm Pasquale Pacifico, che rappresenta l’accusa, si è rimesso “alla valutazione del Tribunale”. “C’è effettivamente una diversità tra la copia in possesso del difensore e del collegio”, spiega.

L’avvocato Giuseppe D’Acquì dice che, invece, “non va fatto alcun avviso, secondo la Corte di Cassazione”, e chiede “il rigetto delle eccezioni in quanto infondate”. Le parti civili si “rimettono alle valutazione del tribunale”.

Dopo una breve sospensione il Presidente del Tribunale ha spiegato: “Si da atto che a seguito di contatti intercorsi tramite cancelleria, il tribunale ha disposto l’acquisizione di copia integrale di quanto notificato con attestazione del comando stazione di Misilmeri. Siamo in attesa della risposta”. E ha nuovamente sospeso l’udienza.

Di Gangi, Maniscaldi, Tedesco e Zerilli hanno sempre respinto le accuse e le loro difese hanno rimarcato come non avrebbero compiuto alcun depistaggio. Ma il sostituto procuratore Maurizio Bonaccorso, ora in forza alla Procura di Palermo, aveva invece parlato nella sua requisitoria di “assoluta malafede” e di “troppi non ricordo”. Tra le parti civili ci sono Lucia, Manfredi e Fiammetta Borsellino, i figli del giudice ucciso da Cosa nostra il 19 luglio 1992, difesi dall’avvocato Fabio Trizzino.

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