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**Difesa: alla Camera mozioni su spese militari, intesa Nato e Ponte Messina nei testi depositati**

8 Settembre 2025

Roma, 8 set (Adnkronos) – Torna, in aula alla Camera, la questione dell’aumento delle spese militari. Mercoledì in calendario è prevista la discussione delle mozioni “concernenti iniziative volte a contrastare l’aumento delle spese militari a favore di politiche in campo sociale e ad aderire al Trattato sulla proibizione delle armi nucleari”. Al momento a Montecitorio risultano depositati quattro testi, di Avs, M5s, Iv e Azione.

Nella mozione della capogruppo Avs Luana Zanella, sottoscritta anche dai leader Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, si impegna tra le altre cose il governo “a recedere dall’accordo sottoscritto dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’Aja, gli scorsi 24 e 25 giugno, che impegna i Paesi aderenti all’Alleanza Atlantica ad investire il 5 per cento del Prodotto interno lordo per spese relative alla difesa e alla sicurezza entro il 2035”.

Sullo stesso tono il testo del M5s, a prima firma del capogruppo Riccardo Ricciardi. Negli impegni per il governo si parla di “scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento della spesa in difesa e sicurezza in riferimento al raggiungimento dei nuovi target Nato”. Tra le varie cose il Movimento, “ferma restando la assoluta contrarietà alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”, chiede di “non procedere con la classificazione di tale opera tra le infrastrutture ad uso militare”.

(Adnkronos) – Il capogruppo Matteo Richetti firma il testo di Azione, in cui il governo viene impegnato tra le altre cose a “prevedere una tabella di marcia realistica per l’incremento della spesa per la difesa (…) con l’obiettivo di raggiungere il 2 per cento del Pil già dal 2025 e il 3,5 per cento entro il 2035”. Azione sollecita anche l’esecutivo a “rafforzare la cooperazione con i Paesi Ue ‘volenterosi’ e con il Regno Unito” e a contribuire “alla costruzione di un sistema difensivo europeo resiliente e autonomo, particolarmente solido di fronte a minacce crescenti e in un contesto che vede gli Usa sempre meno presenti”.

Anche la mozione di Iv, a prima firma della capogruppo Maria Elena Boschi, impegna il governo “a definire un percorso graduale e sostenibile per l’incremento delle risorse destinate alla difesa, in linea con gli standard Nato e con l’obiettivo di raggiungere entro il 2035 un livello di spesa pari al 3,5 per cento del Pil”.

Iv, tra le altre cose, chiede al governo di scongiurare “la riduzione delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, dei sistemi di istruzione, ricerca e formazione, della protezione sociale e degli interventi di contrasto alla povertà” ma anche di “farsi promotore, in sede europea, della costruzione progressiva di una difesa comune europea”.

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