Difesa: Bonelli, ‘Meloni si piega a Rutte, 132 mld in armi e non in sanità e stipendi’
Roma, 12 giu. (Adnkronos) – “Con il sostegno di Giorgia Meloni, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, vuole trascinare l’Italia in una folle corsa al riarmo, portando al 5% del Pil la spesa militare. Significa 132 miliardi di euro all’anno in armi, missili, carri armati e tecnologie belliche. Un colpo mortale al nostro welfare. Una scelta criminale, mentre il Paese affonda tra ospedali al collasso, scuole che cadono a pezzi, stipendi da fame e un’emergenza climatica ignorata”. Così Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi e Sinistra e co-portavoce di Europa Verde.
“Meloni ha svenduto la sovranità italiana al complesso militare-industriale. La proposta di Rutte prevede il 3,5% del PIL per spese militari e un altro 1,5% per spese ‘collegate’, come la cybersicurezza. Ma la verità è semplice: il governo vuole alimentare l’industria delle armi mentre taglia sulla sanità, sull’istruzione, sull’ambiente e sui diritti sociali. Con quei 132 miliardi potremmo ricostruire la sanità pubblica, aumentare gli stipendi, mettere in sicurezza le scuole, salvare vite umane e affrontare davvero la crisi climatica. Ma Meloni preferisce spendere in F-35, basi militari e cacciabombardieri. È questa la sua idea di Italia: uno Stato armato, povero e diseguale. Meloni predica pace, ma firma per il riarmo. L’Italia ha bisogno di giustizia sociale, non di missili”.
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