Difesa, Terna: “Cavi sottomarini infrastruttura strategica, protezione cyber”
Rooma, 3 dic. (Adnkronos) – “L’Italia ha una delle reti di cavi elettrici sottomarini più estese e articolate d’Europa”.
Con queste parole Luigi Ballarano, Chief Information Security Officer di Terna, ha aperto il suo intervento nel panel “Underwater: minacce cyber, sicurezza e nuove dinamiche geopolitiche”, una delle sessioni centrali della conferenza Space&Underwater – Space Economy, Submarine Cables & Cybersecurity, in corso nei Saloni di Rappresentanza della Caserma dei Carabinieri “Salvo D’Acquisto” a Roma. Ballarano ha ricordato che Terna gestisce “circa 1.800 chilometri di cavi elettrici sottomarini”, inclusi collegamenti strategici come il Sacoi, l’interconnessione con il Montenegro e la Grecia, e nuove opere che ridisegneranno l’architettura elettrica del Paese. Tra queste, il Tirrenian Link, definito “una delle opere principali in costruzione, destinata a raggiungere oltre 2.100 metri di profondità di posa”.
In programma anche l’interconnessione con la Tunisia e l’espansione dei collegamenti verso il continente europeo. Il Ciso di Terna ha richiamato l’attenzione sulla componente tecnologica che sostiene queste infrastrutture: “La loro fisicità è imponente, ma si basano su dispositivi di supervisione, reti di telecomunicazione, IoT e fibra ottica senza i quali non potrebbero funzionare”. Una compromissione dei sistemi di controllo avrebbe conseguenze immediate sul sistema elettrico nazionale: “Gli effetti sul bilanciamento dell’energia sarebbero enormi”.
Ballarano ha inoltre ribadito che a livello internazionale non sono mancati casi di minacce ibride, capaci di combinare attacchi cyber e attacchi fisici alle infrastrutture sottomarine. Per questo Terna sta portando avanti “un programma molto esteso di asset discovery, centralizzazione dei controlli e monitoraggio di tutti i campi di sicurezza”. In chiusura, ha sottolineato l’importanza delle sinergie istituzionali: “La collaborazione pubblico-privato è fondamentale. Solo lavorando con istituzioni ed enti nazionali ed europei possiamo proteggere davvero le infrastrutture critiche”.
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