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Export: Tajani, ‘sì a regioni protagoniste, ma niente guerre commerciali fra noi’

11 Marzo 2025

Roma, 11 mar. (Adnkronos) – “Io sono molto contento se le regioni in un contesto nazionale sono protagoniste dell’attività di export, perché questo fa solo bene al nostro paese. L’importante è che non si facciano delle guerre commerciali, se è meglio l’Amarone o meglio il Lacryma Christi. (Il governatore del Veneto, ndr) Zaia dirà che è meglio L’Amarone e sul Vesuvio diranno che è meglio il Lacryma. L’importante è che si possa esportare L’Amarone, il Lacryma Christi, il Fiano d’Avellino, il Cesanese del Piglio, si possano esportare tutti i nostri prodotti, perché noi siamo il paese che dopo la Cina ha la maggior varietà di prodotti commerciali da esportare. Questo rappresenta una risorsa, perché possiamo andare ad occupare nuovi mercati”. Lo ha detto il ministro degli Esteri e vice premier Antonio Tajani all’evento fieristico a Verona di Alis “Let Exp – Logistic Eco Transport”.

“Stiamo lavorando con gli Stati Uniti perché c’è una missione del mio ministero a Washington per studiare cosa si può fare – prosegue Tajani – Io credo che anche per i dazi noi dobbiamo importare di più, perché quello che disturba gli americani è il disavanzo commerciale, e investire di più negli Stati Uniti. Investire di più può essere un ottimo scudo per continuare ad esportare di più. Forti anche della nostra qualità, perché la nostra forza, la forza del Made in Italy è la qualità. E difficilmente qualcuno… anche nel mercato americano, rinuncerebbe a privarsi della qualità. Anche se quella bottiglia di Amarone gli costerà un dollaro di più. Perché è incommensurabile la forza dell’Amarone rispetto ad altri prodotti non italiani. Bisogna capire che il problema può essere affrontato e risolto valutando quali sono le nostre capacità e qual è la forza dei nostri prodotti. Dico l’Amarone, ma potrei dire la Ferrari, potrei dire la moda, ma anche i nostri macchinari. Tutta la qualità italiana è incommensurabile”.

“Siamo leader nel mondo, non è un caso che non soltanto siamo la seconda potenza industriale europea, ma siamo la quarta potenza commerciale mondiale – conclude il ministro – Dobbiamo essere orgogliosi di questi risultati che sono frutto del lavoro dei nostri imprenditori e di tutti i loro collaboratori. Con gli Usa si possono sempre trovare dei compromessi, possiamo anche coprodurre, visto che la nostra industria della difesa è un altro dei fiori all’occhiello del nostro paese. Leonardo sta lavorando in America. Si può trovare un modo di collaborare, produrre in Europa, ma anche fare in modo che l’importazione di prodotti americani possa essere magari importazione di prodotti coprodotti dalle nostre imprese. Quindi dobbiamo sempre affidarci all’elasticità e al genio italico per risolvere i problemi”.

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