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Farmaci, Candura (Cns): “L’80% del plasma per l’industria si raccoglie in metà delle regioni”

21 Ottobre 2025

Milano, 21 ott. (Adnkronos Salute) – “Abbiamo livelli di autosufficienza che in Europa ci invidiano. In Paesi a noi vicini, come la Spagna, con livelli di domanda pressoché simili, l’autosufficienza è del 40%, contro il nostro 60-70%, a seconda del parametro di riferimento. Ci sono però delle sfide importanti che il sistema deve affrontare: l’80% del plasma inviato all’industria si raccoglie in metà delle regioni italiane, sostanzialmente nel Centro-Nord. C’è quindi un impegno forte di tutto il sistema per incrementare la donazione di plasma in aferesi e per raggiungere il target minimo fissato dai programmi nazionali per l’autosufficienza: 18 kg per 1.000 abitanti. Attualmente, infatti, l’indice di conferimento varia dai 6-10 kg per 1.000 abitanti nelle regioni del Sud fino ai 24-25 kg in quelle del Nord. Questo è uno dei problemi più evidenti”. Lo ha detto Fabio Candura, responsabile Area plasma Centro nazionale sangue, nel suo intervento al digital talk di Adnkronos dedicato al tema della disponibilità di plasma, materia prima preziosa da cui si ricavano farmaci essenziali per pazienti con malattie rare e immunodeficienze.

“Nel 2024, a livello nazionale – riferisce – abbiamo superato la soglia dei 900mila chili, 907mila per essere precisi, di raccolta di plasma portato al frazionamento e un indice di conferimento all’industria di 15,4 kg per 1.000 abitanti, che rappresenta uno dei valori più alti a livello internazionale: siamo infatti al secondo posto dopo l’Olanda tra i sistemi che condividono il concetto e la pratica della donazione volontaria, non remunerata, periodica, responsabile e anonima”. Illustra Candura: “Sono 3 i pilastri su cui il sistema scommette. Il primo è l’incremento della raccolta, nelle modalità che le Regioni, in accordo con le associazioni di donatori, ritengono più idonee all’interno dei loro sistemi regionali. Il secondo pilastro è un’azione capillare sui prescrittori, per garantire l’utilizzo appropriato del farmaco. Il terzo riguarda la meritoria valorizzazione e l’investimento nell’innovazione tecnologica del mondo industriale: i processi innovativi che aumentano le rese di prodotto devono essere incentivati e supportati anche dal sistema pubblico”. Attualmente “sono stati finanziati specifici progetti finalizzati all’incremento della raccolta di plasma – sottolinea l’esperto – Per supplire alla carenza di personale abbiamo implementato, con buoni risultati, un progetto di task shifting, cioè il trasferimento di alcune attività di raccolta dal medico all’infermiere. Non ultimo, un progetto guidato dalla Regione Toscana mette in dialogo due mondi: quello trasfusionale e quello farmaceutico”.

Sull’autosufficienza del Paese, Candura conferma l’impegno del Cns a incrementare la raccolta “perché è nostro dovere farlo, ma – conclude – dobbiamo anche riconoscere alle aziende un ruolo fondamentale nel garantire l’approvvigionamento di plasmaderivati e di immunoglobuline”.

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