app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Farmaci, studio: tirzepatide efficace per ridurre peso e prevenire diabete 2

18 Novembre 2024

Roma, 18 nov. (Adnkronos Salute) – In pazienti adulti con prediabete e obesità o sovrappeso, tirzepatide di Eli Lilly, somministrato settimanalmente per via sottocutanea, riduce significativamente il rischio di progressione a diabete di tipo 2. Inoltre, alla dose di 15 mg il farmaco determina una diminuzione media del peso corporeo fino al 23% rispetto al 2,1% per il placebo alla fine del periodo di trattamento. Lo dimostrano i risultati a 3 anni di Surmount-1, lo studio più lungo su tirzepatide, pubblicati su ‘The New England Journal of Medicine’ e presentati di recente in occasione della ObesityWeek 2024. I dati – riporta una nota – evidenziano una riduzione del 94% del rischio di progressione a diabete tipo 2 per tutte le dosi aggregate di tirzepatide (5, 10, 15 mg) rispetto al placebo nei 3 anni dello studio negli adulti con prediabete e obesità o sovrappeso. In termini assoluti, quasi il 99% delle persone trattate con tirzepatide non ha sviluppato diabete alla settimana 176. La perdita di peso corporeo osservata nelle persone trattate con tirzepatide alla dose di 15 mg è stata mantenuta nei 3 anni di trattamento.

“Mentre registriamo le innovazioni e i successi nel trattamento del diabete tipo 2, dobbiamo considerare le moltissime persone che vivono una condizione di prediabete, una sorta di anticamera, un campanello d’allarme che si associa spesso a sovrappeso e obesità e che deve suggerire prima di tutto importanti cambiamenti nello stile di vita per evitare la progressione verso la malattia – osserva Riccardo Candido, presidente FeSdi, Federazione che riunisce le 2 società scientifiche diabetologiche Amd e Sid, e presidente nazionale Amd – I risultati dello studio Surmount aprono una nuova prospettiva perché, potenzialmente, ci danno la possibilità di agire sul diabete in fase preventiva e non solo in termini di trattamento, intervenendo su un fattore di rischio chiave come l’obesità. Questi dati rafforzano i potenziali benefici clinici della terapia a lungo termine per le persone che vivono con obesità e prediabete”.

Tirzepatide – ricorda la nota – è il primo e unico farmaco doppio agonista dei recettori Gip (polipeptide insulinotropico glucosio-dipendente) e Glp-1 (peptide 1 simile al glucagone). Entrambi questi recettori sono ormoni secreti a livello gastrointestinale in risposta ai pasti e sono responsabili dell’effetto incretinico. In altri endpoint, lo studio ha dimostrato un’associazione tra il trattamento con tirzepatide e miglioramenti per quanto riguarda controllo della glicemia, fattori di rischio cardiometabolico (inclusi insulina a digiuno, pressione arteriosa e lipidi) e qualità di vita legata alla salute, che sono stati mantenuti nelle 176 settimane. Un’analisi di mediazione post hoc ha suggerito che l’effetto di ritardo nell’insorgenza del diabete tipo 2 osservato con tirzepatide era associato per metà alla riduzione di peso indotta dal farmaco, con il restante beneficio potenzialmente attribuito ad altri effetti di tirzepatide.

“L’obesità è una malattia cronica che mette a rischio milioni di adulti in tutto il mondo ed è anche il principale fattore di rischio del diabete tipo 2 – afferma Rocco Barazzoni, presidente della Sio (Società italiana di obesità) – Il crescente aumento dell’obesità ha portato a un aumento del diabete: quasi il 95% delle persone con diabete tipo 2 è in sovrappeso o con obesità. In questa prospettiva, i risultati dello studio a 3 anni Surmount ci forniscono un’importante indicazione perché, mentre confermano l’efficacia di tirzepatide, dall’altra convalidano il nuovo paradigma farmacologico che collega la riduzione dell’obesità e del sovrappeso alla possibilità, oltre che di controllare il diabete, anche di prevenirlo, insieme a tantissime altre importanti complicanze e patologie associate all’obesità”.

Il profilo generale di sicurezza e tollerabilità di tirzepatide dopo 193 settimane (176 settimane seguite da 17 settimane di sospensione del trattamento) si è dimostrato consistente con i risultati alla settimana 72 di Surmount-1, precedentemente pubblicati, e altri studi clinici su tirzepatide condotti per la perdita di peso e il suo mantenimento a lungo termine. Al di là del Covid-19, gli eventi avversi riferiti con maggiore frequenza – conclude la nota – sono stati di tipo gastrointestinale e di gravità generalmente da lieve a moderata. Gli eventi avversi di tipo gastrointestinale più comuni tra i pazienti trattati con tirzepatide sono stati nausea, diarrea e costipazione.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Omicidio Thompson, Luigi Mangione si dichiarerà non colpevole e dirà no a estradizione

11 Dicembre 2024
New York, 11 dic. (Adnkronos) – Luigi Mangione, il 26enne italoamericano incriminato per l’omicid…

Dl Pnnr: aula Camera lo approva con 139 sì e nessun voto contrario

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic (Adnkronos) – La Camera ha approvato il Dl Pnnr con 139 voti favorevoli e nessun vot…

Omicidio Thompson, Luigi Mangione si dichiarerà non colpevole e dirà no a estradizione

11 Dicembre 2024
New York, 11 dic. (Adnkronos) – Luigi Mangione, il 26enne italoamericano incriminato per l’omicid…

Ddl sicurezza: M5s, ‘governo ha capito che ci sono norme incostituzionali?’

11 Dicembre 2024
Roma, 11 dic (Adnkronos) – “Riteniamo scandaloso dover apprendere da organi di stampa che il gove…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI