Ferragni: associazione rifiuta offerta di 5mila euro e insiste sull’essere parte civile
Milano, 30 ott. (Adnkronos) – Casa del Consumatore, l’associazione di consumatori che ha chiesto di essere parte civile nel processo che vede indagata Chiara Ferragni, non accetta l’offerta “di cinquemila euro” da parte dell’influncer che a Milano deve rispondere di truffa aggravata per il caso pandoro. Lo rende noto l’associazione e lo confermano fonti legali.
“Abbiamo proposto a Chiara Ferragni di rinunciare alla nostra richiesta danni e costituzione di parte civile, a fronte non di denaro, ma di uno o due reel social per dimostrare il suo ravvedimento e impegno nel far conoscere un’app dedicata ai consumatori che stiamo realizzando con fondi pubblici nell’ambito di un progetto che il ministero delle Imprese e del Made in Italy ci ha appena approvato. In caso di suo rifiuto, le avevamo anche offerto la possibilità di contribuire alla comunicazione ai consumatori con l’equivalente monetario di quanto richiesto” riferisce Giovanni Ferrari, presidente di Casa del Consumatore.
“In tutta risposta abbiamo ricevuto un’irrisoria offerta di pagamento di soli cinquemila euro, con imposizione pure della rinuncia a contestazioni ad ogni altra sua campagna commerciale e di presunta beneficenza, che esulano totalmente dal processo. Non accettiamo questa somma sia perché irrisoria rispetto ai profitti di ben 2,7 milioni di euro che la signora Ferragni risulta abbia tratto dalle operazioni oggetto di giudizio, sia perché non consentirebbe alcuna efficace azione riparatoria alle sue condotte, realizzatesi proprio sui social”. L’associazione ha chiesto al proprio difensore, l’avvocato Aniello Chianese di respingere la proposta e insistere nella costituzione di parte civile nell’udienza che si terrà il prossimo 4 novembre.
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