Ferragni: due associazioni contro influencer e consumatrice tratta, si decide il 4/11
Milano, 23 set. (Adnkronos) – Una signora che si ritiene parte offesa e tratta per ottenere un risarcimento e due associazioni di consumatori che hanno chiesto di essere ammesse come parti civili contro Chiara Ferragni, l’influencer che deve rispondere di truffa aggravata (dall’uso del mezzo informatico) in relazione alle operazioni commerciali ‘Pandoro Balocco Pink Christmas’ (Natale 2022) e ‘Uova di Pasqua Chiara Ferragni – sosteniamo i Bambini delle Fate’ (Pasqua 2021 e 2022)’. E’ l’esito della prima udienza predibattimentale, prevista nei casi di citazione diretta, su cui discuteranno le parti e su cui si esprimerà il giudice di Milano Ilio Mannucci Pacini nella prossima udienza fissata per il 4 novembre.
La signora Adriana “ha acquistato un pandoro convinta di fare beneficenza e invece ha scoperto, tramite i social, che non era così e ha deciso di sporgere denuncia” spiega l’avvocata Giulia Cenciarelli (che in aula ha sostituito il collega Mario Di Salvia), la quale annuncia che la persona offesa potrebbe accettare “il tentativo di riconciliazione”, ossia un’offerta risarcitoria per “la beneficenza che non è andata a buon fine”. Nell’udienza a porte chiuse è stata emessa la sentenza di non luogo a procedere per Alessandra Balocco, morta di recente, mentre restano indagati l’ex braccio destro di Chiara Ferragni, Fabio Maria Damato, e il presidente del Cda di Cerealitalia, Francesco Cannillo.
Per la procura, Ferragni avrebbe ingannato i consumatori e avrebbe ottenuto, tramite le due campagne commerciali, un ingiusto profitto di circa 2,2 milioni di euro, oltre che benefici non calcolabili “dal ritorno di immagine”. In particolare, l’operazione ‘Balocco’ avrebbe indotto “in errore un numero imprecisato di acquirenti” convinti che con il proprio acquisto Pink (al prezzo di 9,37 euro invece di 3,68 euro del prodotto tradizionale) avrebbero finanziato la raccolta fondi a favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. L’accordo, invece, si è rivelato diverso, per la procura: le società Ferragni hanno incassato poco più di un milione di euro per pubblicizzare via Instagram l’iniziativa benefica per la quale la società Balocco aveva destinato 50mila euro a favore dell’ospedale, indipendentemente dalle vendite. Un presunto “errore di comunicazione” che si sarebbe verificato anche nel secondo caso contestato.
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