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Gaza, ultimatum di Trump ad Hamas. La replica: “Pronti a trattare”

8 Settembre 2025

Washington, 7 set. (Adnkronos) – Aut aut di Donald Trump ad Hamas che si dice dal canto suo pronta ad avviare immediatamente i negoziati. Il presidente degli Stati Uniti, in campo per porre fine alla crisi di Gaza, ha di fatto confermato la nuova proposta americana per un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas, invitando il gruppo palestinese ad accettare le condizioni.

“Tutti vogliono che gli ostaggi tornino a casa. Tutti vogliono che questa guerra finisca! Gli israeliani hanno accettato i miei termini. È ora che anche Hamas accetti” ha scritto Trump su Truth Social. “Ho avvertito Hamas delle conseguenze del mancato accordo. Questo è il mio ultimo avvertimento, non ce ne sarà un altro!”, ha concluso. Il tycoon si è poi detto certo che “ci sarà un accordo a Gaza molto presto”, senza fornire ulteriori dettagli, aggiungendo di credere che saranno restituiti a Israele tutti gli ostaggi, sia i vivi che i deceduti: “Penso che riusciremo a riportarli tutti indietro”. Trump ha detto ancora che “gli ostaggi vivi potrebbero essere poco meno di 20”.

La proposta, rivelata da un alto funzionario israeliano ad Axios, prevederebbe la liberazione dei 48 ostaggi israeliani rimanenti in cambio di un cessate il fuoco immediato e della fine dell’operazione dell’Idf per occupare Gaza City. In cambio, Israele rilascerebbe tra 2.500 e 3.000 prigionieri palestinesi, inclusi centinaia di detenuti condannati all’ergastolo per l’uccisione di israeliani. Una volta dichiarato il cessate il fuoco, inizierebbero subito i negoziati per la fine della guerra: Israele chiede il disarmo di Hamas, mentre Hamas pretende il ritiro completo dell’Idf dalla Striscia di Gaza.

Secondo il funzionario, Trump si impegnerebbe “attivamente” per garantire la tenuta dell’accordo, ma ha anche avvertito che, in caso di rifiuto da parte di Hamas, Israele lancerà una vasta operazione militare.

La proposta di Trump alimenta un cauto ottimismo nelle famiglie degli ostaggi. “Se la proposta attribuita al presidente degli Stati Uniti è davvero sul tavolo, si tratta di un’opportunità per una vera svolta – si legge in una nota, citata da Ynet – L’offerta di Trump per un accordo complessivo, con il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e la sospensione della guerra durante i negoziati, rappresenta un passo storico senza precedenti. Chiediamo al governo israeliano di dichiarare un sostegno pieno e incondizionato all’intesa in fase di definizione”.

Sulla stessa linea, il leader del partito Blu e Bianco-Unità Benny Gantz ha espresso un chiaro sostegno all’iniziativa americana: “La risposta israeliana alla proposta del presidente Trump, così come pubblicata, deve essere un sì netto e deciso”. Gantz ha poi lanciato un appello all’opposizione: “Chiedo ai miei colleghi di dichiarare che daremo tutto il supporto politico necessario – compresa l’eventuale entrata in un governo di unità nazionale per la liberazione degli ostaggi, se sarà richiesto. Non possiamo perdere un’altra occasione”.

Secondo quanto riportato da fonti israeliane, la proposta di Trump prevede la liberazione di tutti i 48 ostaggi già nel primo giorno dell’accordo, in cambio della scarcerazione di migliaia di prigionieri palestinesi, inclusi centinaia condannati all’ergastolo. In parallelo, l’operazione per la presa di Gaza City verrebbe annullata, e verrebbe avviato un negoziato guidato da Washington per la fine della guerra. Dal governo israeliano filtra che “Israele sta valutando con grande serietà la proposta del presidente Trump, ma è probabile che Hamas continui a rifiutare”.

Dopo l’ultimatum di Trump, Hamas ha dichiarato di essere pronta ad avviare immediatamente i negoziati e di aver ricevuto “alcune proposte dalla parte americana volte a raggiungere un accordo di cessate il fuoco”. Aggiungendo che “accoglie con favore qualsiasi iniziativa che contribuisca agli sforzi per fermare l’aggressione contro il nostro popolo”.

L’organizzazione estremista si è detta “pronta a sedersi immediatamente al tavolo dei negoziati per discutere il rilascio di tutti i prigionieri in cambio di una chiara dichiarazione di fine della guerra, del ritiro totale dalla Striscia di Gaza e della creazione di un comitato di palestinesi indipendenti per governare la Striscia di Gaza”.

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