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Ghezzi (InfoCamere): “AI consentirà una svolta epocale”

9 Ottobre 2025

Palermo, 8 ott. (Adnkronos) – Essere sempre più vicini e di supporto alle imprese. Lo ha ribadito Paolo Ghezzi, direttore generale di InfoCamere, a margine della presentazione di “Camera del futuro”, il progetto di trasformazione digitale dell’ente camerale messo a punto con la società consortile di informatica delle Camere di Commercio italiane. “L’intento del sistema camerale è proprio questo. Avendo InfoCamere, che è la società di digitale e di innovazione, presentiamo i nuovi servizi, sempre più innovativi ma, soprattutto, rivolti alle imprese. Oggi siamo in grado, grazie alle nuove tecnologie, di portare direttamente sullo smartphone dell’imprenditore tutti i dati che lo riguardano nell’iscrizione al registro delle imprese, quindi il suo certificato, la sua visura, il suo bilancio ed è fantastico vedere come questi imprenditori hanno reagito a questa novità. Oggi più di 3 milioni sono gli imprenditori che utilizzano appunto Impresa Italia, questa è l’app che abbiamo creato, e con un clic possono prendere il proprio bilancio, addirittura in tre lingue: francese, tedesco, inglese e, ovviamente, in italiano, e spedirlo via whatsapp ai propri clienti, ai propri fornitori, facendo sì che ci sia un’immediatezza in quelli che prima erano passaggi burocratici estremamente lenti e che comportavano l’utilizzo della carta.   

“La cosa più importante che facciamo è la gestione dell’anagrafe delle aziende, perché se non sei iscritto a questo registro non puoi fare impresa. Esiste dal 1990 e il primo obiettivo è stato dare trasparenza e legalità. Senza registro non si avrebbero informazioni veritiere su ogni singola azienda, invece sappiamo esattamente di ognuna la tipologia, se è attiva o no e tutto questo grazie all’informatica e all’uso dell’AI”, ha spiegato ancora il direttore generale di InfoCamere Paolo Ghezzi.

“Questa accelerazione consentirà una svolta epocale nella gestione delle cose, ma dobbiamo mettere in comune i dati e governarli con una capacità di calcolo che non può essere affidato al singolo ente – ha aggiunto – La benzina dell’intelligenza artificiale sono i dati, grazie ai quali si possono studiare anche i fenomeni, conoscere il valore della produzione, gli addetti: tutto con un clic e questo valore deve essere restituito al territorio. Siamo in grado di misurare i dettagli di import ed export, quali merci si muovono e dove. Questo il sistema camerale l’ha capito. Il presidente Mattarella, quando si muove per le visite, chiede informazioni a Infocamere per conoscere territorio e le forze dell’ordine sono le più grandi utilizzatrici dei nostri dati, perché esistono algoritmi che mettono in condizione di sapere cosa sta succedendo sui territori: sono strumenti a supporto dell’intelligenza umana. E sia chiaro che oggi il compito di chi ha dati certificativi è quello di applicare algoritmi chiari, trasparenti, deterministici”.

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