Giornalisti: Asp ricorda Laurito, alla Camera il ricordo dei colleghi e l’omaggio di D’Alema
Roma, 7 apr (Adnkronos) – “Un esempio da indicare ai giovani colleghi”. E’ stato il presidente della Associazione stampa parlamentare (Asp), Adalberto Signore, a dare il via alla Camera dei deputati al ricordo di Pasquale Laurito ad un mese dalla sua scomparsa. Una cerimonia informale, molto partecipata, tra le postazioni della sala stampa di Montecitorio dove il decano dell’Asp, classe 1927, ha dettato la sua Velina rossa al collega di turno chiamato a trascriverla fino a poco tempo fa.
Alla nipote di Laurito è stata, inoltre, consegnata l’onorificenza di Commendatore della Repubblica conferita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al giornalista nel febbraio scorso. Tanti i colleghi presenti, da cronisti d’esperienza come Paolo Franchi e Augusto Minzolini fino ai giovani iscritti all’Asp, rappresentata dal presidente Signore e dal segretario Alfonso Raimo.
Molto partecipati e sentiti gli interventi, soprattutto quello di Giorgio Frasca Polara, l’ex portavoce della presidente della Camera Nilde Iotti e amico personale di Laurito. Presente anche il segretario generale della Camera Fabrizio Castaldi.
“Un amico e un compagno. Entrambe venivamo dal Pci, ma da quel modo di essere comunisti che era anche molto polemico con altri comunisti. Lui era molto legato a Berlinguer e aveva affetto per i giovani della nidiata berlingueriana”, ha detto nel suo ricordo di Laurito Massimo D’Alema, a lungo indicato tra gli ispiratori della Velina rosse.
“E’ stato un grande giornalista, ma io lo ricordo come un interlocutore politico intelligente, affettuoso, severo. Riservava battute taglienti ed era impegnativo, perchè spesso ti diceva quello che tu avresti voluto dire e che per senso di opportunità non dicevi -ha proseguito l’ex presidente del Consiglio-. Mai ha tradito il mio pensiero, un comune sentire, una passione politica condivisa”.
D’Alema ha parlato di un “uomo intelligente, di grande sensibilità umana, estremamente amabile anche quando ci dovevi litigare. E’ stato una grande guida, se volevi capire cosa c’era nell’aria lui te lo faceva capire. Ha rappresentato una stagione, un modo di essere del giornalismo politico, con le sue idee e con la sua passione ti dovevi misurare. Non rimpiango molte cose di questi luoghi ma le chiacchierate e le litigate con Pasquale sono stati insegnamenti di vita”.
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