Giornalisti: ‘Noi non archiviamo’ rilancia su caso Alpi-Hrovatin, ‘un grande depistaggio’
Roma, 19 mar (Adnkronos) – “Abbiamo chiesto e ottenuto la disponibilità del procuratore capo di Roma Lo Voi per un confronto, lo faremo prossimamente, per fornire elementi e fatti che possono essere molto utili per sostanziare una richiesta di non archiviare. Ci sono elementi per raggiungere verità e giustizia. Noi non archiviamo”. Lo ha annunciato il senatore del Pd Walter Verini nell’incontro alla Camera per la presentazione delle iniziative per il 30/esimo anniversario dell’assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
“Un grande depistaggio”, ha detto la portavoce del cartello ‘Noi non archiviamo’ Mariangela Graimer, ricordando soprattutto la vicenda dell’uccisione, con una bomba, a Mogadiscio di Hashi Omar Hassan, il somalo condannato e poi assolto per l’omicidio Alpi-Hrovatin. “E’ successo qualcosa e la richiesta di archiviazione è una cosa vergognosa -ha spiegato-. Oltre a quella di Hashi, tutta la vicenda è percorsa da una serie di morti assassinati o dubbie. Hanno tentato di cancellare tutti i possibili testimoni: l’autista di Ilaria, il capo della polizia somala ma potrei citarne 10. Sono spariti tutti i documenti e le foto”.
“Nella scrivania di Ilaria abbiamo ritrovato dossier sulla Tangentopoli della cooperazione, molti dossier sull’Africa e l’America Latina, uno sulla Somalia -ha proseguito Graimer-. Ilaria lavorava sui traffici illeciti di ogni tipo, prodotti in Somalia in cambio di armi alla guerra civile. Lei sapeva, lavorava su questo”.
(Adnkronos) – “Di sicuro poco prima della morte Hashi rilascia interviste, testimonianze. Ci sono elementi, c’è grande materiale”, ha spiegato il presidente di Articolo 21 Giuseppe Giulietti: “Il nostro slogan deve diventare ‘per amore delle vittime non possiamo tacere’. Trovo straordinario che a distanza di 30 anni si parli di Alpi e Hrovatin, ci sono iniziative ovunque: Trieste, Napoli, Latina, Parma, a Roma al liceo Lucrezio Caro domani viene inaugurato murale. Straordinario”, ha spiegato ancora Giulietti.
“Si stanno raccogliendo i tasselli, alcuni c’erano e potevano essere sufficienti a dare un nuovo impulso. Ma già nella sentenza di proscioglimento di Hashi c’è scritta la scritta la parola depistaggio, poi lui è stato ammazzato con una bomba. Su questo pensiamo non siano stati accessi tutti i fari dovuti”, ha sottolineato Verini. All’incontro alla Camera hanno portato la propria testimonianza anche Fnsi, Usigrai, Odg e Rai per il sociale con Roberto Natale.
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