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Giustizia: Bazoli (Pd), ‘provvedimento confuso e in ritardo che provocherà danni’

1 Ottobre 2025

Roma, 1 ott.-(Adnkronos) – “L’organizzazione e l’efficienza degli uffici giudiziari è una questione nevralgica per il nostro Paese. Tanto importante che l’Italia si è impegnata con l’Europa, nell’ambito degli obiettivi strategici del Pnrr, a centrare target estremamente importanti. In particolare entro il 2026 una riduzione del 40% dei tempi di durata dei procedimenti civili e penali e del 90% dell’arretrato in carico agli uffici giudiziari. Rispetto all’arretrato siamo solo al 70%, mentre rispetto alla riduzione dei tempi dei procedimenti solo al 20% con ancora un anno e mezzo a disposizione. Ma dove sono stati il Governo e il ministro della Giustizia? Perché ricorrere ad un decreto solo lo scorso 8 agosto?”. Così intervenendo nell’aula di palazzo Madama il senatore Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia.

“La risposta è semplice – prosegue – negli scorsi tre anni il Governo anziché impegnarsi su temi come questi, che riguardano imprese e cittadini, si è dedicato all’invenzione di nuovi reati e, soprattutto, alla madre di tutte le battaglie: la separazione delle carriere. Il Governo quindi si sveglia tardi e ricorre ad un provvedimento raffazzonato. Esempio è il ricorso ai giudici di pace per la copertura dell’organico dei tribunali per raggiungere l’obiettivo previsto dal Pnrr di riduzione dei contenziosi arretrati. Una follia visto che in Italia se vi è un ufficio in sofferenza è proprio quello del giudice di pace: di media risultano scoperti al 73% con punte del 90% in alcune città. Governo e maggioranza mettono semplicemente la polvere sotto il tappeto ignorando le conseguenze di tali scelte. Così si paralizza la giustizia di prossimità”.

“Inoltre il Governo ricorre all’aumento del processo da remoto quando fino ad un’ora prima ha lavorato contro questa forma di processo. Dove è la logica? Vi è solo un confuso pressapochismo. Questo decreto è l’emblema del fallimento della politica del Governo in campo di giustizia. E’ l’emblema dell’umiliazione del Parlamento che avrebbe dovuto discutere in maniera approfondita su un tema così importante mentre è stato obbligato a farlo in un’ora. Serve solo per mettere una bandierina sul Pnrr e annunciare che un altro obiettivo è stato raggiunto. A prescindere dai danni che verranno fatti”, conclude.

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