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**Giustizia: Santalucia (Anm), ‘Meno parliamo e meglio è? Nordio ci vuole ridurre in silenzio’**

19 Novembre 2024

Messina, 19 nov. (Adnkronos) – “Il giudice meno parla e meglio è? Credo che il ministro Nordio debba rivedere la sua riflessione su questo, con maggiore approfondimento. Richiamo alcune sentenze della Corte costituzionale che segnano un punto di non ritorno sulla legittimità dei magistrati che esercitano diritto di parola”. Il Presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia replica così, a distanza, al ministro della giustizia Carlo Nordio, che ieri ha detto: “Il giudice meno parla e meglio è, deve apparire imparziale”. “I magistrati appaiono imparziali – spiega Santalucia a margine di un convegno a Messina – ma partecipare a un convegno o esprimere un pensiero anche su un disegno di legge o sulle linee politiche del governo in materia di giustizia è un diritto dovere del magistrato”.

“Credo che il governo debba condurre una riflessione su questo- aggiunge Santalucia – L’apparenza di imparzialità non può essere la chiave per chiedere ai magistrati di stare in silenzio e metterli in un angolo, estrometterli dalle questioni che si dibattono nella comunità dei giuristi”. E dice: “Su cosa possiamo parlare? Il ministro deve rivedere la sua riflessione su questo con maggiore approfondimento. Richiamo alcune sentenze della Corte costituzionale che segnano un punto di non ritorno”. “Sì deve apparire imparziale ma questo non significa che debba essere ridotto al silenzio- dice ancora Santalucia- I magistrati silenziosi erano una caratteristica del periodo precostizuonale. Dopo di che alcuni diritti fondamentali, come manifestare un pensiero o partecipare al dibattito pubblico è riconosciuto incontestabilmente anche dalla Corte costituzionale, ai magistrati. Si tratta solo di vedere come esercitare questo diritto, ed è stata la riflessione che abbiamo condotto al nostro congresso nazionale di Palermo. Il magistrato può e deve intervenire ma deve individuare gli spazi e i temi del suo intervento e con sobrietà. E affidandosi soprattutto ad argomentazioni di ciò che afferma, non affermazioni assertive. Quindi un uso moderato dei social, un uso saggio. Ma questo noi lo abbiamo già nel nostro patrimonio culturale. Quello del ministro Nordio è un passo in avanti, che segna due passi indietro rispetto alla storia democratica del nostro paese”.

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