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**Governo: Schlein a Meloni, ‘dopo tre anni alibi finiti’**

17 Dicembre 2025

Roma, 17 dic. (Adnkronos) – “Sento l’esigenza di partire prima dalle persone che questo governo pare aver dimenticato perché vede, presidente, mentre lei continua a fare cabaret -anche in quest’aula- gli italiani stanno attraversando un momento difficile e fanno i conti con una realtà che è sempre più dura. Visto che stiamo in periodo, se gli italiani potessero scriverle una letterina di Natale suonerebbe più o meno così: cara Presidente, secondo le segnalazioni arrivate a cittadinanza attiva, le liste d’attese sono di 1 anno per una tac al torace, per una mammografia da fare entro 60 giorni ne aspetti 147, per una colonoscopia aspetti 2 anni, ma pure per quella urgente che dovresti fare in 3 giorni un italiano su 4 ne aspetta 105”. Lo dice Elly Schlein in aula alla Camera per le dichiarazioni di voto dopo le comunicazione della premier Giorgia Meloni sul Consiglio Ue.

“Va tutto bene? E allora mi spiega perché durante il suo governo, nell’ultimo anno, gli italiani che rinunciano a curarsi sono aumentati da 4 milioni e mezzo a 6 milioni?. Sono anche questi i dati. Perché li ignora? Secondo gli staff, i beni alimentari sono aumentati negli ultimi 4 anni del 25%. e negli stessi anni gli stipendi reali degli italiani si sono abbassati di 9 punti percentuali. Questo vuol dire che con lo stesso stipendio in tasca quando vai a fare la spesa non riesci a comprare le stesse cose”. E “a Natale niente luci sull’albero perché abbiamo le bollette più care d’Europa e le imprese perdono competitività. Ma in tre anni non avete fatto nulla per non intaccare gli extra profitti delle grandi società energetiche”.

“Presidente lei non vuol vedere che gli italiani non riescono ad arrivare alla fine del mese. Perché in Italia lavorare non basta più per campare. Questa è la verità con cui dovete fare i conti. La pressione fiscale è la più alta degli ultimi dieci anni. E no, presidente, non è perché aumentano i lavoratori. La pressione fiscale è il rapporto tra le tasse e il Pil. Se aumenta il lavoro, aumentano le tasse, ma aumenta anche il Pil, Presidente. Non è che cambia quel rapporto. Scusi, non vorremmo mai disturbare la vostra propaganda con i fatti. Ma questa è la condizione in cui verse il Paese dopo tre anni. E anche oggi da lei ho sentito la lista delle responsabilità degli altri. Ma dopo tre anni gli alibi sono finiti, Presidente”.

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