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Ia, Razzante: “E’ scommessa decisiva per il Paese, istituzioni coinvolgano di più cittadini”

29 Maggio 2025

Genova, 29 mag. (Adnkronos/Labitalia) – “Ci vogliono risorse, ci vogliono finanziamenti, ci vuole una governance illuminata, ci vuole tanta cultura digitale, ci vogliono i codici deontologici che devono disciplinare per le singole professioni l’uso dell’intelligenza artificiale e ci vuole tanta formazione nelle scuole, nelle università, per far crescere la cultura dell’intelligenza artificiale, democratizzare il dibattito, coinvolgere tutti i cittadini in questa trasformazione digitale, non solo dal punto di vista degli usi concreti dell’ia, ma anche della conoscenza approfondita della stessa. È una scommessa democratica questa, non è una scommessa per addetti ai lavori, è importante che le istituzioni coinvolgano di più i cittadini in questa scommessa che è decisiva per il futuro del Paese”. Così Ruben Razzante, docente di Diritto dell’informazione all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e alla Lumsa di Roma e autore del libro ‘L’Algoritmo dell’uguaglianza’, a margine del suo intervento alla sedicesima edizione del Festival del lavoro in corso ai Magazzini del Cotone a Genova, sul rapporto tra imprese, lavoro e Ia.

“L’obiettivo dell’addestramento” degli algoritmi al contrasto delle discriminazioni “è contenuto in un emendamento che abbiamo presentato come commissione straordinaria anti-odio presieduta al Senato dalla senatrice a vita Liliana Segre perché riteniamo che l’addestramento degli algoritmi sia fondamentale per evitare distorsioni, per combattere le discriminazioni, per sconfiggere i pregiudizi che inevitabilmente ci sono nell’intelligenza artificiale e che sono l’amplificazione dei pregiudizi che esistono nella vita reale”.

“Quindi nel disegno di legge in discussione alla Camera, già approvato al Senato, noi speriamo che possa essere recepita questa nostra proposta che imporrebbe ai costruttori di soluzioni di intelligenza artificiale di porsi anche questo problema, come disciplinare l’uso dell’intelligenza artificiale rispettando l’obbligo di addestrare gli algoritmi e quindi di tutelare la persona dalle discriminazioni”, ha sottolineato.

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