Imprese: PoliMi, ‘in 2023 agricoltura italiana 4.0 raggiunge 2,5 mld (+19%)’
Milano, 15 mar.(Adnkronos) – Nel 2023, il settore agrifood è stato fortemente impattato dagli effetti del cambiamento climatico e degli eventi meteorologici che hanno colpito la Penisola. In questo contesto, il mercato dell’Agricoltura 4.0 ha segnato un nuovo record, raggiungendo i 2,5 miliardi di euro, +19% rispetto al 2022. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dall’osservatorio Smart Agrifood della School of Management del Politecnico di Milano e del Laboratorio Rise (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, presentata oggi al convegno ‘Smart Agrifood: il dato è tratto! Ora la sfida è la maturità digitale’.
Se la spesa cresce, cambiano però gli ambiti di investimento delle aziende agricole italiane. Macchinari connessi e sistemi di monitoraggio e controllo dei mezzi rappresentano ancora circa metà del mercato, ma diversi fattori, tra cui la progressiva riduzione degli incentivi statali, ha portato un calo di queste due voci (rispettivamente -7% e -10%) a favore di software che permettono di interconnettere la parte hardware e di analizzare i dati raccolti.
L’11% della spesa è data da software gestionali e Fmis (Farm management information systems), l’8% da piattaforme di integrazione dati, 8% da sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni, 5% da Dss (software di supporto alle decisioni). Il 72% delle aziende agricole italiane utilizza soluzioni di Agricoltura 4.0 (una cifra sostanzialmente invariata rispetto al 2022), ma aumenta il numero di soluzioni medie per azienda (3,4, rispetto al 3,2 del 2022).
Ad investire sono principalmente le aziende che hanno già intrapreso percorsi di digitalizzazione negli anni passati. Per la stessa ragione, la crescita della superficie italiana coltivata con tecnologie digitali risulta moderata, passando dall’8% del 2022 al 9% del 2023. Tra le soluzioni maggiormente adottate, dopo i software gestionali aziendali, si trovano i sistemi di monitoraggio e controllo di macchine e attrezzature e di terreni e coltivazioni, seguiti dai Dss e dalle soluzioni basate su dati satellitari per la mappatura di coltivazioni e terreni.
“Nel 2023 -spiega Andrea Bacchetti, direttore dell’osservatorio Smart Agrifood- abbiamo assistito ad una forte crescita del mercato ma anche ad un incremento più modesto della superficie coltivata con tecnologie digitali e delle aziende che applicano concretamente almeno una tecnologia. Chi storicamente ha già investito nel digitale per l’agrifood raggiunge risultati positivi e quindi prosegue ad investire in maniera ancora più intensa, ma nuove aziende faticano a fare il primo passo. Per garantire la diffusione capillare delle soluzioni digitali in questo settore sarà sempre più importante lavorare sulle competenze. Serviranno, soprattutto in ambito agricolo, più conoscenze tecniche legate alle nuove tecnologie digitali, ma anche nuove figure professionali, che sappiano avvicinare le aziende della domanda e i provider tecnologici, comprendendo fabbisogni, problematiche e obiettivi delle aziende del settore e guidandole nel processo di digitalizzazione”.
“Nell’ultimo anno -aggiunge Chiara Corbo, direttrice dell’osservatorio Smart AgriFood- temperature primaverili sotto la media, ondate di calore estive, eventi alluvionali estremi hanno messo a dura prova il settore agricolo. In questo contesto, l’innovazione digitale ha continuato a dimostrare il suo ruolo nel rendere più sostenibile, efficiente e competitivo il settore. Abbiamo analizzato diversi casi che lo dimostrano: per esempio, le soluzioni di irrigazione di precisione possono consentire di meglio stimare le esigenze irrigue delle colture aumentando le rese, come si è verificato in un caso in Portogallo dove le rese del mais sono aumentate quasi del 30%. Oppure l’utilizzo dei Dss può consentire di impiegare in maniera più razionale gli input tecnici: in un’applicazione in vigneto in Italia, ad esempio, il risparmio di agrofarmaci è stato del 35% circa”.
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