Inchiesta Perugia: Gasparri, ‘Dna per combattere mafia non contro avversari’
Roma, 6 mar. (Adnkronos) – “Falcone concepì la Procura nazionale antimafia come strumento prioritario per combattere la criminalità organizzata, grazie invece alle sinistre di vario tipo, politiche e giudiziarie, diventa un centro di scandalo. Noi vogliamo una Procura antimafia che combatta ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa nostra. Loro invece hanno trasformato questa realtà in uno strumento di denigrazione di quelli che considerano avversari politici”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.
“Nessuno -aggiunge- può credere che Striano, della Guardia di Finanza, abbia agito da solo. Vogliamo sapere chi sono i mandanti. Chi, con l’omessa vigilanza o forse con la sollecitazione, all’interno della Procura antimafia ha favorito questa campagna di dossieraggio ai danni soprattutto degli esponenti del centrodestra. Non ci può essere un solo colpevole. Striano trovi il coraggio di parlare. Dica quello che già molti di noi immaginano o sanno. Non si prenda colpe individuali, che appunto non sono tali ma sono di un sistema. E non si confonda il giornalismo di inchiesta con la buca delle lettere di organi che abusano della loro funzione. Chi ha pubblicato certe notizie non ha fatto nessuna inchiesta, ha chiesto e ricevuto, in modo illegale, informazioni attinte a banche dati che dovrebbero servire per combattere la criminalità, non per alimentare un’informazione denigratoria”.
Dov’è il giornalismo di inchiesta in questo caso? Porrò il problema anche all’Ordine dei giornalisti che non può contrabbandare per libertà di stampa questo mercimonio vergognoso ed illegale. Cafiero De Raho abbandoni la commissione Antimafia perché non può indagare su attività che hanno fatto capo anche alla sua persona. I grillini perché lo hanno portato in Parlamento? Per aiutarlo a difendersi da eventuali responsabilità che sarebbero potute ricadere sulla sua testa? Non faremo sconti a nessuno. Si rassegnino. Saremo decisi ed implacabili. La Procura antimafia deve trovare nuovi vertici -conclude Gasparri-per combattere il crimine ed evitare di diventare una succursale di qualche editore ricco di astio e di odio, oltre che di soldi”.
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