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Industria: Intesa Sp, ‘in 2025 prevista graduale accelerazione crescita distretti’

15 Aprile 2024

Milano, 15 apr. (Adnkronos) – “Sul finire del 2023, quando alle porte dell’Europa è iniziata una nuova guerra tra Israele e Hamas che, al pari di quella in Ucraina, è tuttora in corso, il quadro geo-politico internazionale si è ulteriormente deteriorato. Tra gli elementi di incertezza che caratterizzano l’attuale scenario vi sono anche le prossime elezioni in Europa e negli Stati Uniti. Ciononostante, il tessuto produttivo italiano ha le risorse per affrontare questa fase complessa, grazie soprattutto a un poderoso processo di riposizionamento strategico che ha visto crescere gli investimenti italiani in macchinari, mezzi di trasporto e Ict del 29,3% tra il 2016 e il 2023 a prezzi costanti e, al contempo, salire significativamente il grado di patrimonializzazione delle imprese”. Questa la fotografia scattata dal rapporto annuale di Intesa Sanpaolo dedicato all’evoluzione economica e finanziaria delle imprese distrettuali, presentato oggi dal presidente Gian Maria Gros-Pietro con il chief economist Gregorio De Felice e la responsabile della ricerca Industry Local Economies Stefania Trenti, a Milano.

Secondo il rapporto, giunto alla sua sedicesima edizione, il contesto che emerge “ci consente di guardare con ottimismo alla ripresa che ci attendiamo partire nella seconda parte del 2024 e intensificarsi nel corso del 2025, quando si saranno dispiegati gli effetti del rientro dell’inflazione, del taglio dei tassi di interesse e della spinta dei fondi del Pnrr”.

“Lo stato di salute delle imprese” appare dunque “confortante” e “tutt’altro che scontato, visto il periodo di forte turbolenza e incertezza che ha caratterizzato gli ultimi anni”. Del resto, “a partire dal 2020, le imprese si sono trovate ad affrontare un susseguirsi ravvicinato di eventi avversi”. E “le analisi contenute in questo rapporto mostrano che le imprese distrettuali hanno saputo superare, rafforzandosi, dapprima il Covid, con il blocco delle produzioni e le difficoltà di approvvigionamento che ne sono conseguite, e successivamente la guerra in Ucraina che ha portato in Europa forti rincari energetici e criticità nelle forniture di alcune materie prime importate dai paesi interessati dal conflitto”.

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