Infortuni: Cna Lombardia, ‘no patente a crediti per imprese lombarde delle costruzioni’
Milano, 7 mar. (Adnkronos) – “La patente a crediti non può essere la soluzione per rendere ancora più sicuri i lavoratori delle nostre aziende”. Questo il commento che arriva da Cna Lombardia sull’introduzione prevista dal governo del nuovo strumento per il settore delle costruzioni, che non garantisce il miglioramento del tema sicurezza sul lavoro nel Paese.
“I recenti e terribili incidenti sul lavoro, che hanno richiamato l’attenzione delle cronache italiane sulla piaga delle morti nei cantieri, hanno spinto il governo ad ipotizzare una patente a crediti per le imprese del settore; ebbene, si tratta del classico caso in cui si perseguono gli scopi giusti con lo strumento sbagliato-spiega il presidente della Cna Lombardia, Giovanni Bozzini-. Non solo. Osserviamo anche che escludere dalla patente le imprese dotate di Soa-Società organismo di attestazione costituisca una discriminazione di mercato”.
In Lombardia, nel 2023, sono oltre 130mila le imprese attive nel settore delle costruzioni. Sono circa 20mila, invece, quelle con dipendenti iscritte al sistema delle casse edili in Lombardia. La maggior parte delle oltre 130mila imprese, il 71%, ha inoltre una peculiarità, ovvero quella di essere di stampo artigiano. Sul fronte addetti, invece, nella regione sono circa 308mila quelli impiegati nelle costruzioni, di cui il 51% è impiegato in aziende del settore, ma di matrice artigiana. “Si tratta -sottolinea Paolo Panciroli, responsabile Cna Costruzioni Lombardia- di un mondo articolato e pieno di competenza in cui come Lombardia possiamo vantare numeri molto importanti come le oltre 130mila imprese censite. Il vero tema che una situazione del genere dovrebbe suscitare e porre al legislatore è invece quello di arrivare a una chiara disciplina legislativa dell’accesso alla professione”.
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