Istat: Boccia, ‘dati smontano meraviglie meloniane sul lavoro’
Roma, 21 mag. (Adnkronos) – “L’Istat ci dice oggi che un italiano su cinque, il 23,1%, è a rischio di esclusione sociale o di povertà. In dettaglio, il 18,9% è a rischio di povertà, il 4,6% di grave deprivazione materiale e sociale, il 9,2% è intrappolato nella bassa intensità di lavoro. Il Mezzogiorno resta l’area più esposta”. Così il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia.
“Sempre l’Istat ha rilevato che nel 2023 c’erano 2,2 milioni di famiglie in povertà assoluta, l’8,4% del totale, corrispondenti a circa 5,7 milioni di persone, pari al 9,7% della popolazione residente. E tra le famiglie di soli cittadini stranieri la povertà assoluta è pari al 35,1% (circa 569mila famiglie), contro il 6,3% delle famiglie composte esclusivamente da cittadini italiani. I dati sul lavoro ci raccontano che il 21% dei lavoratori è a rischio di lavoro a basso reddito. Va peggio alle donne (26,6% rispetto al 16,8% degli uomini), ai giovani e agli stranieri. Questi sono solo alcuni dati che fotografano un Paese ben lontano da quello meraviglioso descritto da Giorgia Meloni e dal suo governo che ci hanno raccontato aumenti meravigliosi dell’occupazione”.
“Il lavoro in questo Paese è precario, fatto di diseguaglianze e lavoro povero. Questo governo non sta facendo nulla per affrontare questa emergenza, ma si occupa di una riforma della giustizia sbagliata, di poltrone, di autonomia differenziata che farà aumentare ulteriormente diseguaglianze sociali e territoriali. Per questo sarà importante votare sì ai referendum dell’8 e 9 giugno. Quei quesiti non riguardano il passato ma sono una leva per avere leggi più giuste che garantiscano un lavoro buono, stabile e dignitoso”.
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