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L’indagine, in crescita farmaci omeopatici scelti da oltre 18 mln di italiani

5 Marzo 2025

Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) – Nel nostro Paese il 98% della popolazione adulta (circa 49 milioni di persone) conosce i medicinali omeopatici e 2 italiani su 3 (66%, pari a circa 33 milioni) li hanno acquistati almeno una volta nella vita. A utilizzarli nell’ultimo anno sono state quasi 18,5 milioni di persone (37%), un dato in crescita rispetto al passato, che evidenzia una maggiore penetrazione dell’omeopatia nel panorama delle scelte terapeutiche degli italiani, con un livello di fiducia che si va consolidando. Sono i dati dell’indagine ‘Scenario e consumatori di medicinali omeopatici 2025’, realizzata dall’istituto di ricerca Eumetra per Omeoimprese, l’associazione di categoria che riunisce le aziende del comparto in Italia. L’indagine – informa una nota – ha analizzato il livello di consapevolezza e i comportamenti degli italiani riguardo ai medicinali omeopatici, mettendo in evidenza le loro percezioni e scelte di salute. Sono stati coinvolti complessivamente oltre 1.400 adulti sopra i 18 anni. Oltre alle 900 interviste effettuate a un campione rappresentativo della popolazione italiana, è stato effettuato un sovra-campionamento di altre 500 interviste, con lo scopo di analizzare più nel dettaglio 4 regioni specifiche (Lombardia, Veneto, Toscana e Campania).

Globalmente la ricerca evidenzia una percezione positiva dell’omeopatia, con alcuni fattori che si rivelano decisivi nel favorire questa scelta terapeutica: il 54% degli italiani riconosce che i medicinali omeopatici sono prodotti naturali, il 42% li ritiene privi di effetti collaterali e controindicazioni, mentre il 33% afferma che possono rafforzare le difese immunitarie. “I risultati di questa ricerca – commenta Silvia Nencioni, presidente di Omeoimprese – mostrano che l’omeopatia rientra sempre più nelle scelte di salute delle famiglie, grazie soprattutto al consiglio competente di medici e farmacisti che ne riconoscono l’opportunità terapeutica. Una crescita motivata dalle caratteristiche peculiari di questi medicinali quali la naturalità, la sicurezza e l’assenza di effetti collaterali e controindicazioni, che li rendono adatti a tutte le tipologie di pazienti”.

Tra gli ambiti terapeutici per i quali si ricorre maggiormente all’omeopatia ci sono: sintomi influenzali, raffreddore e mal di gola (33%); insonnia e stress (28%); rafforzare il sistema immunitario (26%); dolori muscolari-articolari (23%) e disturbi gastro-intestinali (20%). L’indagine mette in luce anche il ruolo cruciale dei professionisti della salute nella sua diffusione. Il 44% ha acquistato medicinali omeopatici su prescrizione del proprio medico di medicina generale o pediatra, mentre il consiglio del farmacista al banco è risultato determinante nel 52% degli utilizzatori. I dati indicano anche la necessità da parte del 31% del campione di saperne di più in merito ai medicinali omeopatici, percentuale che sale al 49% tra gli utilizzatori negli ultimi 6 mesi.

Secondo gli intervistati, nel 54% dei casi il medico di base è il professionista della salute più indicato a fornire queste informazioni; il 40% riconosce questo ruolo al medico esperto in omeopatia, il 34% allo specialista e il 39% al farmacista. Gli italiani si aspetterebbero di ricevere queste informazioni anche dalle strutture sanitarie pubbliche (27%) e dalle autorità sanitarie (26%). “Come comparto – osserva Nencioni – siamo consapevoli dell’esigenza di informazione sui medicinali omeopatici da parte dei pazienti. La mancanza di indicazioni terapeutiche nelle confezioni e sul foglietto illustrativo delle specialità omeopatiche penalizza fortemente gli italiani che, dopo aver acquistato questi medicinali, si trovano spesso in difficoltà nel reperire le giuste indicazioni su posologia e ambiti di utilizzo. Da anni abbiamo un dialogo aperto con le istituzioni e sono fiduciosa che riusciremo a sbloccare questa anomalia che, fra tutti i Paesi europei, riguarda solo l’Italia”.

I principali consumatori di medicinali omeopatici appartengono alla fascia d’età 35-55 anni (72%), risiedono prevalentemente nel Nord-Est e nel Centro Italia, con un picco in Toscana (75%) e hanno figli (71%), a testimonianza che la scelta coinvolge il benessere dell’intero nucleo familiare. E’ un target più femminile che maschile (60% vs 40%), trasversale per età e area geografica, che mostra una elevata soddisfazione nell’utilizzo sia individuale sia i membri della propria famiglia. Nonostante la digitalizzazione abbia avuto un impatto significativo anche sul settore farmaceutico, il 92% degli acquirenti continua a preferire il canale fisico delle farmacie e parafarmacie sul territorio per i propri acquisti, segno della necessità di un confronto diretto con il professionista della salute e del valore di un consiglio competente al banco. Tuttavia, l’online sta guadagnando terreno: il 21% degli utilizzatori ha comprato almeno una volta su Internet, anche se sono acquirenti esclusivi online solo il 6%, che non va a sostituirsi con chi predilige un rapporto diretto con il farmacista.

Un dato particolarmente significativo riguarda il potenziale di crescita del settore: il 35% degli italiani che non hanno mai acquistato medicinali omeopatici si dichiara comunque favorevole al loro utilizzo. “L’esistenza di un bacino di utenti potenziali che, pur non avendo mai assunto medicinali omeopatici, è propenso al loro utilizzo – sottolinea Nencioni – è un dato certamente interessante che indica come il mercato dell’omeopatia possa avere significativi margini di crescita. Per far sì che sempre più italiani si avvicinino con soddisfazione e fiducia a questo approccio di salute continueremo, come associazione, a sostenere la formazione e la diffusione della conoscenza dell’omeopatia presso i professionisti della salute, punto di riferimento fondamentale per rendere i pazienti consapevoli e informati – conclude – su questa opportunità terapeutica”.

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