Mafia: arresto avvocato, pm ‘suo nome nelle lettere tra Laura Bonafede e Messina Denaro’
Palermo, 29 apr. (Adnkronos) – Antonio Messina, il 79enne arrestato all’alba di oggi dai Carabinieri del Ros, con l’accusa di essere stato un fiancheggiatore del boss Matteo Messina Denaro, era un massone “in sonno”, già latitante e condannato per concorso esterno a cosa nostra e narcotraffico, era stato indicato nella corrispondenza tra Matteo Messina Denaro e Laura Bonafede, con lo pseudonimo “Solimano”, i quali in passaggi «ad altissima densità mafiosa» gli riservavano aspre critiche, come spiegano i Ros. Grazie alle attività condotte nell’ambito della indagine denominata “Driss” emergevano, ad avviso del Gip, “gravi indizi di colpevolezza”. In particolare in relazione “alla rituale affiliazione dello stesso Messina che, per sua stessa ammissione, sarebbe stata promossa da Leoluca Bagarella presso Matteo Messina Denaro”. “Bagarella – dicono gli inquirenti – ne avrebbe altresì caldeggiato una collocazione in seno a cosa nostra adeguata alle sue capacità”. Inoltre è accusato di avere “intessuto contatti con personaggi criminali di diverse aree, finalizzati a concludere lucrosissime operazioni imprenditoriali (ad esempio la gestione dei proventi dell’oleificio “Fontane d’Oro s.a.s.”1, smaltimento di rifiuti urbani in Brasile, attività edili collegate al “superbonus 110%”, acquisto di strutture immobiliari all’asta o sottoposte a confisca, commercializzazione di carburanti).
L’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico”. Sono attualmente in corso perquisizioni nelle province di Trapani e Bologna. “Si evidenzia, infine, che in attesa di giudizio definitivo, trova applicazione, per l’indagato, il principio della presunzione di innocenza”, dicono i Carabinieri.
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