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Marche: Conte, ‘non ci sono ragioni per chiedere passo indietro a Ricci’ (2)

31 Luglio 2025

(Adnkronos) – “Il Movimento 5 Stelle, lo sapete, è un movimento politico che ha cercato di tutelare in modo rigoroso alcuni fondamentali principi della buona politica, il rispetto della legalità e dell’etica pubblica. E questa è la ragione per cui pretendiamo dai nostri iscritti, che sono chiamati a svolgere un incarico pubblico, come ovviamente da chi chiede il nostro appoggio politico, il rispetto del principio costituzionale per cui le funzioni pubbliche vanno svolte con discipline e onore. Questo impegno di tutelare la legalità dell’idea pubblica nel nostro Dna è una vocazione costitutiva e insopprimibile”, argomenta Conte in conferenza stampa.

“Sono queste le ragioni che ci hanno spinto a esaminare tutti gli elementi che riguardano il caso Ricci, il candidato delle Marche per il polo progressista. Siamo in coalizione, Abbiamo condiviso il programma, abbiamo appoggiato questa candidatura fin dall’inizio e quindi è sorta la necessità di una pausa di riflessione per valutare i fatti sopravvenuti collegati all’avviso di garanzia e comprendere se in discussione l’onestà del candidato Ricci”.

“Ci siamo confrontati apertamente, senza nessuna arroganza, senza nessuna supponenza, con il nostro attivistico, gli iscritti, io stesso ho partecipato a due riunioni con i rappresentanti multilaterali, i coordinatori regionali e provinciali. Poco fa abbiamo avuto un confronto, si è appena concluso, in Consiglio nazionale che è il nostro massimo organo politico. Non ci sono ragioni allo Stato, per quel che oggi sappiamo, per chiedere un passo indietro Abbiamo letto e riletto l’avviso di garanzia e possiamo riassumere che non ci sono elementi a carico della sua colpevolezza”.

“Sarebbe un precedente grave” quello di “fare di tutta l’erba un fascio. Significherebbe rinunciare a valutare, caso per caso, se il singolo amministratore sia onesto o disonesto” e , prosegue Conte, “faremmo il gioco di chi, ed è il caso del governo in carica, di fatto pretende che la magistratura non stia a indagare politici e colletti bianchi. Faremo il gioco di chi accusa la magistratura, lo vediamo continuamente, di essere politicizzata ogni qualvolta indaga il ministro in carica, il sindaco del proprio partito. Faremo il gioco di questo governo”.

“Ecco allora vorrei chiarirlo, quando noi chiediamo le dimissioni di Santanchè, non lo facciamo perché c’è un avviso di garanzia, perché è arrivata la notizia di un’indagine, ma perché non si può procedere a mentire al Parlamento e non rispondere ai fatti già emergenti”.

“Per noi un valore è l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, quel valore che il centrodestra vuole adesso distruggere. Immaginate se oggi fosse già in vigore questa riforma. Cosa diremmo del procuratore, dei sostituti procuratori che pensano? Diremmo che stanno evidentemente agendo sotto l’influenza del ministro di giustizia. Sarebbe un totale disastro per l’immagine della magistratura e alimenterebbe questa riforma la totale sfiducia dei cittadini”.

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