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**Marche: posta in gioco alta nella regione più in bilico, si scalda sfida Acquaroli-Ricci**

3 Luglio 2025

Roma, 3 lug. (Adnkronos) – Nella partita d’autunno è la regione più piccola al voto. Ma sarà decisiva per stabilire chi uscirà vincitore dalla tornata elettorale. Nelle Marche si gioca la sfida più aperta delle prossime regionali. Tra il Veneto a trazione centrodestra e Toscana, Puglia e Campania dove sono alte le probabilità di riconferma del centrosinistra, le Marche sono la regione degli esiti più incerti, l’unica contendibile. Il centrodestra ripresenta l’uscente Francesco Acquaroli, fedelissimo di Giorgia Meloni. A sfidarlo una personalità di livello nazionale: l’ex-sindaco di Pesaro e eurodeputato Pd, Matteo Ricci. Con lui un campo extra large: 19 sigle. In lista ci sono l’ex-sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, e la ex-deputata dem Alessia Morani. Unica defezione quella di Carlo Calenda: Azione non correrà e non darà l’appoggio a nessuno dei due candidati in campo. Sebbene alcune personalità di area, come l’ex-sindaco di Fano, Massimo Seri, abbiano già aderito alla ‘Alleanza del cambiamento’ di Ricci che è già in campagna elettorale da marzo scorso e sta battendo in lungo e in largo la regione.

Campagna che potrebbe avere il clou proprio in agosto. Le Marche potrebbero infatti essere le prime ad andare al voto nella tornata d’autunno. Acquaroli ha accennato al 21 o 28 settembre. A fine estate, insomma. “Non è proprio il massimo della democrazia e non favorisce la partecipazione, ma noi siamo pronti”, fanno sapere dallo staff di Ricci. L’11 luglio l’ex-sindaco di Pesaro lancerà ad Ancona la campagna della coalizione ‘Alleanza del cambiamento’, per poi battere spiagge, località balneari e dell’Appenino marchigiano.

Che il match sia di quelli ad alto impatto, lo confermano anche i team della comunicazione messi in campo dai due schieramenti. A curare la campagna di Ricci, il ‘tridente’ Marco Agnoletti (ex-portavoce di Matteo Renzi), il portavoce di Elly Schlein, Flavio Alivernini, e Francesco Nicodemo, già nello staff di Paolo Gentiloni a palazzo Chigi ed ex-responsabile comunicazione del Pd. Gli stessi che hanno coordinato le campagna delle regionali in Umbria, governata dalla leghista Donatella Tesei, e ‘riconquistata’ dal centrosinistra con Stefania Proietti. Si cerca il bis. Mentre a dare una mano ad Acquaroli, c’è Italo Bocchino.

Una scelta, quella di Bocchino, su cui è stato caustico il commento di Ricci: “Hanno mandato un badante ad Acquaroli. Da quando c’è lui, la campagna è diventata fango, fake news e attacchi personali”. Compresa la polemica su un video diffuso da Fdi Marche in cui Ricci era in collegamento dalla sua auto per un intervento ad una iniziativa senza cintura di sicurezza. Il candidato dem ha smentito diffondendo una foto che lo ritraeva con la cintura. Ma il capogruppo di Fdi alla Camera, Galeazzo Bignami, non ci sta: “Ricci pur di non ammettere l’errore inventa anche fotomontaggi. Ormai fa una figuraccia dopo un’altra, al punto che pure quelli che lo hanno scelto, adesso non sanno come liberarsene”.

Insomma, il livello dello scontro è alto. E nelle ultime ore si è scaldato ancora di più. Ieri Acquaroli ha incassato l’endorsement di un celebre marchigiano: lo jesino Roberto Mancini. “Lo scelgo sulla base del suo lavoro. E lo sostengo perché è una persona perbene, anzi perbenissimo. Io, al di là della politica, considero questo. E spero che resti lui”, ha detto Mancini a Il Foglio.

Durissima la replica di Ricci: “Hanno riciclato l’endorsement di Roberto Mancini. Vi ha sorpreso? A me no. La Regione Marche lo ha profumatamente pagato (un milione di euro dei contribuenti) per fare il testimonial del turismo. Già tre anni fa contestai quella scelta: un Ct che lascia la Nazionale nel momento del bisogno per andare ad allenare l’Arabia Saudita solo per soldi non è il miglior esempio da promuovere”. Centinaia di commenti al post. “Un autogoal senza precedenti. Se continua così significa che Acquaroli vuol perdere le elezioni a tutti i costi”, si legge. E ancora: “Quando ho letto ‘l’entrata in campo’ di Mancini ho capito che la dx nelle Marche è proprio alla frutta”. Ma c’è anche chi presenta il conto degli anni passati di gestione del centrosinistra della regione: “Caro Ricci, se vieni eletto riapri i 13 ospedali che abbiamo chiuso in 25 anni di governo Pd”.

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