Mattarella: ‘rancore sfocia nella violenza e giunge all’omicidio’
Roma, 16 set. (Adnkronos) – “Ogni tempo, ogni civiltà è stata attraversata dalla violenza, un peso, un freno sull’umanità, in ogni tempo si è manifestata in modi diversi. Dobbiamo guardare alla violenza del nostro tempo per contrastarla, per sconfiggerla. Nelle società del mondo di oggi ritorna la diffusione di un clima di avversione, di rancore, di reciproco rifiuto, che spesso, come si legge nei recenti fatti di cronaca, sfocia nella violenza e sfocia nell’omicidio”. Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando a Colleferro in occasione del quinto anniversario dell’uccisione di Willy Monteiro Duarte.
“Sui social, e non soltanto su di essi, vengono amplificate parole di odio -ha proseguito il Capo dello Stato- vengono accompagnate da narrazioni create per generare sfiducia, paura, risentimento, per provocare divisioni, conflitti, scontri. Vengono rifiutate la realtà, il rispetto delle opinioni, la critica civile, la responsabilità personale di ciascuno. Il diverso da se stessi viene visto come un nemico da combattere e da abbattere. Lungi dal considerare la diversità di opinione, di condizioni, una sfida all’approfondimento, si ritiene che l’altro debba essere annientato”.
“La violenza rischia così di diventare ordinaria, banale, rischia di far occultare il suo significato antiumano e vi è chi arriva a farne ragione di vanto. I giovani meritano maggiore rispetto e richiedono grande attenzione, dobbiamo offrire ai giovani un orizzonte di speranza, che contempli la possibilità di una personale realizzazione. Va ricordato ai giovani come agli adulti, e forse particolarmente agli adulti, che la violenza -ha concluso Mattarella- ha non è forza ma debolezza: lo scrisse Benedetto Croce, ma questo principio vale sempre”.
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