Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Medicina, sindrome intestino irritabile e sistema cardiovascolare sono legati

19 Aprile 2024

Roma, 19 apr. (Adnkronos Salute) – Alcuni dei meccanismi biologici che causano la sindrome dell’intestino irritabile (Ibs) potrebbero essere in comune con le malattie cardiovascolari (Cvd). Lo rivela lo studio di un gruppo di ricerca internazionale che ha coinvolto scienziati dell’Università Lum Giuseppe Degennaro, Irgb-Cnr, Ceinge e Università di Napoli Federico II, della Monash University (Australia), Cic bioGune (Spagna) e dell’Università di Groningen (Paesi Bassi). “La consapevolezza che il corredo genetico alla base dell’Ibs contribuisce in modo simile alla Cvd – afferma Mauro D’Amato, professore ordinario di Genetica medica dell’Università Lum e coordinatore dello studio – ci suggerisce che alcuni farmaci e approcci terapeutici utilizzati per trattare l’una o l’altra patologia potrebbero essere applicati per trattarle entrambe”.

La sindrome del colon irritabile – spiega una nota – è uno dei disturbi gastrointestinali più comuni in tutto il mondo e colpisce fino al 10% delle persone (donne più degli uomini) con una complessa varietà di sintomi che includono dolore addominale, gonfiore, diarrea e stitichezza, riducendo così significativamente la qualità della vita dei pazienti. Le cause dell’Ibs non sono ben note, il che si traduce in una gamma limitata di opzioni terapeutiche, che spesso funzionano solo in alcuni pazienti. La familiarità e la predisposizione genetica all’Ibs sono conosciute, ma l’esatta natura dei geni e dei meccanismi biologici coinvolti sono rimasti per lo più sfuggenti. I ricercatori hanno studiato dati provenienti da UK Biobank e Lifelines, 2 importanti biobanche del Regno Unito e dei Paesi Bassi, e hanno confrontato i profili di Dna di 24.735 persone con Ibs e 77.149 individui sani. Hanno identificato 4 regioni del genoma, di cui 2 non segnalate in precedenza, dove alcune varianti del Dna sono più comuni nelle persone con Ibs.

I risultati, pubblicati sulla rivista ‘Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology’, implicano complessivamente geni coinvolti in importanti processi fisiologici come il controllo della motilità gastrointestinale, l’integrità della mucosa intestinale e il ritmo circadiano. Il team ha anche analizzato le somiglianze tra la genetica che predispone all’Ibs e quella di altre malattie comuni. Oltre alla nota sovrapposizione con disturbi dell’umore e d’ansia, come rivelato negli studi precedenti, hanno identificato un nuovo legame con varie condizioni e malattie del sistema cardiovascolare, inclusa l’ipertensione, cardiopatia ischemica (coronarica) e angina pectoris. “Trovo che questo sia il risultato più importante del nostro studio”, commenta D’Amato. Lo studio ha infine dimostrato che l’ereditabilità dell’Ibs – il peso della genetica nella predisposizione alla malattia – è più forte di quanto precedentemente riconosciuto “rafforzando l’idea e la speranza, che ulteriori scoperte possano venire da altri studi genetici attualmente in corso su un numero di individui ancora più elevato”, conclude.

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Slovacchia: media, ‘Fico stabile ma ancora molto grave’

17 Maggio 2024
Bratislava, 17 mag. (Adnkronos) – Le condizioni di salute di Robert Fico sono ancora molto gravi,…

Francia: tenta di dare fuoco alla sinagoga, polizia uccide uomo armato

17 Maggio 2024
Parigi, 17 mag. (Adnkronos) – La polizia francese ha ucciso un uomo armato che stava dando fuoco …

Mo: Fifa, ‘richiesta di espellere Israele non sarà messa ai voti durante Congresso’

17 Maggio 2024
Bangkok, 17 mag. (Adnkronos) – Il presidente della Fifa Gianni Infantino ha stabilito che la rich…

Francia: commissario francese, ‘in Nuova Caledonia aree sfuggite a controllo’

17 Maggio 2024
Nouméa, 17 mag. (Adnkronos) – La tensione è ancora alta a Nouméa, capitale della Nuova Caledonia,…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI

Exit mobile version