Migranti: Tajani, ‘tratta esseri umani fra le cose più abiette’
Roma, 14 mar. (Adnkronos) – “La tratta degli esseri umani è una delle cose più abiette. I trafficanti di esseri umani sono gli stessi che trafficano in armi e in droga. Portano le persone qui con il miraggio di venire a lavorare e di avere una vita migliore”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando al convegno “Le nuove schiavitù – Convegno sulla tratta” all’ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. “Già quando ero vice presidente del Parlamento Europeo e responsabile del Dialogo interreligioso – ha aggiunto – ho ascoltato racconti drammatici di donne chiuse in container per anni, magari per essere convertite. Di donne picchiate o violentate davanti ai familiari perché fossero pagati più soldi per farle partecipare ai viaggi della speranza verso l’Europa”.
“Lo sfruttamento e le storie di violenza di queste donne – afferma Tajani – iniziano dal momento in cui partono per arrivare in Europa, per andar via dalle guerre, dalle persecuzioni, dalla fame e dalla povertà. Per scappare da tutto questo, subiscono violenze inaudite per avere più soldi dalle loro famiglie per farle partire. Dietro ognuna di queste vittime c’è una storia, spesso drammatica. Ma noi non possiamo accettare che il dramma di queste donne sia aggravato dalla perfidia e dalla speculazione da parte degli europei, che dovrebbero invece aiutarle”.
“Queste donne finiscono così sulle strade – prosegue il ministro – Ma prima ancora le devono convincere a prostituirsi, ma le pestano di botte. Prima di subire la violenza e la mortificazione quotidiana, subiscono violenze incredibili, chiuse per mesi e riempite di botte finche non accettano di prostituirsi. E i loro clienti non hanno la minima pietà di queste persone. Ci sono i loro sfruttatori che guadagnano sulla mercificazione del corpo, ma ci sono anche i loro clienti che se ne fregano. Se non ci fosse qualche prete e qualche persona di buona volontà, forse queste ragazze sarebbero destinate a rimanere per anni sulla strada”.
“Dobbiamo intervenire perché tutto questo abbia fine – dice ancora Tajani – Attraverso la sussidiarietà: dove lo Stato non può arrivare le associazioni possono rendere lo stesso servizio che lo Stato non può fare. E la Chiesa in tutto questo ha un ruolo prezioso. Per loro non si tratta di un ruolo sociale, ma è svolto per un motivo religioso, anche se poi il risvolto è sociale. Tanti sacerdoti svolgono un ruolo importante per aiutare le persone”.
“La conoscenza più approfondita con queste ragazze mi ha portato una delle più grandi mie soddisfazioni, durante questo periodo da ministro degli Esteri – racconta Tajani – Mentre ero in visita da don Aldo Fabriano mi è capitato che una donna nigeriana mi si butta davanti, in ginocchio e piangendo mi ha detto di ritrovare sua figlia che non vedeva da anni. Grazie al lavoro dei nostri diplomatici, l’abbiamo ritrovato e l’abbiamo consegnata in Italia alla mamma. Io ho avuto il privilegio di tenerla a battesimo qualche mese fa, e questo credo che sia un fatto che ti gratifica per tutto il lavoro che fai, perché non porta voti e non te l’ha chiesto nessuno di potere, ma hai regalato un sorriso a una donna e a una bambina che piangeva”.
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