Milano: caso Pifferi, ‘rete criminale’ si allarga, sospetti su altre due psicologhe
Milano, 4 mar. (Adnkronos) – L’ombra di una “rete criminale” che vedrebbe protagoniste due psicologhe, indagate per falso ideologico e favoreggiamento nel caso di Alessia Pifferi, indagata per l’omciido della figlia Diana, è destinata ad allargarsi. Lo dice, neanche tra le righe, il pm Francesco De Tommasi nel suo intervento in aula. Da quanto emerge, oltre alle due psicologhe del carcere di San Vittore già oggetto di perquisizione, c’è una terza collega che avrebbe partecipato al test di Wais senza tuttavia lasciare traccia in alcuna relazione.
Soprattutto ci sarebbe una quarta psicologa che, senza aver varcato l’ingresso della casa circondariale, avrebbe visionato la relazione al centro dell’acceso scontro tra accusa e difesa nel processo sulla morte di stenti della piccola di soli 18 mesi. Per ora, da quanto si apprende, si parla di sospetti (seppur documentati) per le altre due psicologhe che non risultano indagate.
L’attività della procura si sta concentrando non solo sui documenti acquisiti negli uffici delle due psicologhe indagate, ma anche per ricostruire quale movente avrebbe mosso le specialiste e quali e quante pazienti possano essere state interessate da relazioni su cui la procura pone dei dubbi.
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