Milano: gip, ‘Pablo Gonzalez ha agito con lucidità per liberarsi del cadavere’ (2)
(Adnkronos) – Nel provvedimento si elencano le contraddizioni dell’indagato e si mette in dubbio la versione che il delitto possa essere stato ‘involontario’ – davanti alla gip Calabi ha sostenuto “che con una mossa secca” le ha “spezzato il collo durante un rapporto sessuale” – ma soprattutto si evidenziano i “gravi indizi” che hanno portato all’arresto in carcere del 48enne. L’uomo, dopo la morte della compagna con cui conviveva da sei anni, in preda al “panico” decide di disfarsi del corpo. Prende un borsone-valigia dalla cantina e lo trasforma nella bara di Jhoanna Nataly Quintanilla, quindi lo trascina per le scale e lo mette in auto. Il 25 gennaio, l’operaio non va a lavoro, dice di essere confuso e solo nel tardo pomeriggio si dirige fuori città e in un fosso si libera del borsone.
Nei confronti dell’indagato sussiste, si legge nella convalida, “il pericolo che possa ‘inquinare’ le fonti di prova, sottraendo le stesse all’attività di indagine in corso, ovvero impedendone l’acquisizione e pregiudicandone la genuinità, ostacolando il normale corso delle indagini”. Il riferimento è all’assenza del cellulare della vittima che impedisce di acquisire altri elementi utili alle indagini (è stato spento e buttato in un cestino vicino casa il 25 gennaio) e del corpo della baby sitter di 40 anni che non consente di confermare il racconto del compagno, né di escludere il coinvolgimento di terze persone.
Inoltre, “sussiste il pericolo di fuga” visto i legami familiari nel El Salvador, “non si ritiene sussistere invece – si legge nella convalida – il rischio di reiterazione del reato considerato che l’indagato risulta formalmente incensurato e mai prima di ora ha evidenziato particolare pericolosità sociale sicché il rischio di ricadere in un altro crimine della stessa specie appare poco verosimile”.
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