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Milano: omicidio Rozzano, imputato ‘chiedo perdono ma vittima reagì’

11 Giugno 2025

Milano, 11 giu. (Adnkronos) – “Voglio chiedere scusa e perdono alla famiglia per quello che ho fatto. Una volta in carcere, ho chiesto perdono tramite una lettera e sono pronto a fare un percorso di giustizia riparativa”. Sono le parole che Daniele Rezza imputato per l’omicidio di Manuel Mastrapasqua ha pronunciato davanti ai giudici alla Corte di Assise di Milano per il delitto del trentunenne avvenuto la notte dell’11 ottobre 2024 a Rozzano. “Non era mio intento ammazzarlo, volevo solo rapinarlo. Mi sono avvicinato con il coltello per farmi dare quello che aveva e lui ha reagito, si è innervosito. Mi è saltato addosso”, ha sottolineato nelle sue brevi dichiarazioni spontanee.

“D’istinto ho alzato il coltello e l’ho puntato contro di lui. Ho fatto caso che la lama l’ha colpito, ma non ho visto tracce di sangue. Appena ho tolto il coltello, sono scappato senza neanche voltarmi. L’ho scoperto il giorno dopo tramite internet. Io non pensavo di averlo ammazzato, non pensavo nemmeno di avergli fatto del male. Non era mio intento”. Una coltellata mortale per rubargli un paio di cuffie da pochi euro. Parole a cui risponde, frase su frase, l’avvocata Roberta Minotti che assiste i familiari della vittima. “La lettera in realtà non è mai giunta alla famiglia, non c’è traccia negli atti del pubblico ministero, né in quella del carcere, non c’è da nessuna parte” spiega all’Adnkronos.

“Ha chiesto la giustizia riparativa e noi ci siamo opposti data la sua personalità e per i suoi precedenti specifici per rapina. Rispetto alla reazione che lui sostiene abbia avuto Manuel dagli accertamenti tecnici, che sono stati svolti, sotto le unghie e sulle mani della vittima non c’era tracce di Dna appartenenti a Rezza, il che vuol dire che non lo ha toccato, così come Manuel non ha ferite da difesa né sulle mani e sulle braccia”. L’azione “è stata fulminea: è durata trenta secondi, gli ha strappato le cuffie, lo ha accoltellato e se ne è andato come se nulla fosse. Non solo mente quando dice di essere stato aggredito, ma mente anche quando dice di essersi spontaneamente consegnato” conclude l’avvocata Minotti. La prossima udienza è fissata per il 2 luglio.

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